Le porcate della FIA: dal 2015 dopo la Safety Car si ripartirà da fermi sulla griglia, una sciocchezza. Montezemolo reagisca

Il Consiglio Mondiale del Motorsport della FIA ha approvato alcune modifiche regolamentari in vigore dal 2015 che snaturano la massima serie automobilistica a un regime di polizia sportiva. La Ferrari vada nell’Indy Car e dia una scossa a un campionato morente

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Parigi – Il Consiglio Mondiale dello Sport della Fia ha approvato alcune modifiche per la Formula 1 a partire dalla stagione 2015. La prima riguarda l’uso della Safety Car e la procedura di ripartenza. Dal prossimo anno, i piloti in corsa dovranno rischierarsi sulla griglia di partenza, in base alla classifica del giro precedente e riprendere la gara con una nuova partenza da fermo. Una decisione assurda, che aumenta i rischi con la scusa di aumentare lo spettacolo e che trasforma la F1 in una specie di rodeo. 

Approvata anche la regola che vieta i controversi disegni degli attuali “musetti” delle monoposto. 

Ancora, tra gli altri provvedimenti adottati per tagliare i costi, la FIA ha ratificato anche le proposte per limitare l’ulteriore utilizzo da parte delle squadre di software di progettazione in CFD (ridotti da 30 a 25 Teraflops) e delle gallerie del vento (da 80 a 65 ore settimanali), riducendo anche il numero di motori permessi per ogni pilota in tutta la stagione, che passeranno dai cinque di quest’anno ai quattro del 2015, a meno che il calendario non si espandesse a oltre 20 gare.

La FIA ha confermato anche che i test prestagionali si dovranno svolgere esclusivamente in Europa dal prossimo anno. Annullate le trasferte in Bahrain, dove quest’anno si erano svolte due tornate di prove, utilizzate dal costruttore di gomme Pirelli per mettere a punto le mescole da usare in situazioni meteo più calde. I test comunque saranno ridotti dal 2015 al 2016, passando dai tre appuntamenti di quattro giorni della prossima stagione, ai due test di quattro giorni del 2016. I team, quindi, dovranno correre praticamente al buio, una decisione presa da chi non ha mai messo il proprio augusto sedere su una macchina da corsa o da gente che, anche con esperienza di corse, ha perso il lume della ragione. 

Ancora, saranno ridotti i cosiddetti test in season, ossia i test svolti durante la stagione, che passeranno dai quattro di quest’anno ai due del prossimo, durante i quali le squadre comunque saranno obbligate a utilizzare per il 50 per cento i giovani piloti in seno al team.

Saltato il divieto di utilizzo delle termocoperte, che avrebbe comportato rischi eccessivi.

Infine, il regime di parco chiuso scatterà al termine del terzo turno di libere, non più alla fine delle qualifiche come adesso, mentre il “coprifuoco” per il personale passerà da sei a sette ore nel 2015, per salire a otto ore nel 2016.

A questo punto, Luca Cordero di Montezemolo dovrebbe avere uno scatto d’orgoglio e dichiarare la volontà di lasciare la Formula 1, che è snaturata come massima serie dell’automobilismo sportivo, l’unica disciplina sportiva professionistica in cui non è consentito allenarsi davvero e la Federazione impone assurde limitazioni tecniche e sportive. Nella Indy Car c’è spettacolo, competizione, agonismo, business da paura e fascino sportivo, avvalorato da ascolti televisivi mai calanti, al contrario di quelli della F1, in caduta libera. 

Abbia coraggio Montezemolo, perché l’abbandono della F1 da parte della Ferrari potrebbe essere salvifico per la stessa F1, ridotta ormai a una pantomima di competizione fasulla, modello wrestling. Una vergogna.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.