Mangiare come un Papa, con il Papa…al self service

Francesco a sorpresa ha pranzato a mensa con i dipendenti del Vaticano. Come uno di loro, uno di loro. Lo chef: “ha fatto la fila con il vassoio e ha mangiato pasta in bianco e merluzzo”

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Città del Vaticano – “Ho mangiato come un Papa“: quante volte abbiamo pensato o sentito un’affermazione del genere, per sottolineare la prelibatezza di un piatto o la qualità di una pietanza? Beh, con Papa Francesco “Il rivoluzionario” cambieranno o si ridimensioneranno pure i detti.

A sorpresa oggi Papa Bergoglio ha pranzato con i dipendenti del Vaticano nella mensa del centro industriale. Lo ha reso noto l'”Osservatore Romano” in un tweet, in cui è pubblicata anche una foto di Jorge Mario Bergoglio seduto a tavola.

Papa Francesco si è presentato alla mensa del Vaticano, dove pranzano i dipendenti della Santa Sede, come uno di loro. “Si è presentato qui, ha preso il suo vassoio, le posatine, ha fatto la fila e l’abbiamo servito”, ha raccontato ai microfoni di Radio vaticana lo chef della mensa, Franco Paìni.

“Ha mangiato la pasta in bianco e il merluzzo. È stato benissimo: è stato circondato dalla sua grande famiglia …è stato benissimo! Ci siamo presentati, ci ha chiesto come stessimo, ci ha chiesto come lavoriamo, ci ha fatto i complimenti …è stato benissimo“. Alla fine del pranzo, “ci ha dato la benedizione, si è fatto le foto insieme a noi ed è andato via. È stato un’oretta”.

“È stata una sorpresa! Proprio un fulmine a ciel sereno! E chi se l’aspettava! Il Papa che viene a mangiare da noi?! Eh … Siamo stati tutti presi in contropiede, però è stata una delle più grandi soddisfazioni che ti possono capitare…”.

Da oggi “mangiare come un Papa” non significherà “mangiare da nababbo, da re“, ma condividere il cibo con le persone, tra persone. Del resto, se siamo tutti uguali davanti a Dio, potremmo esserlo davanti al Vicario di Cristo?

Un ulteriore passo verso la “desacralizzazione della figura del Pontefice” – come hanno lamentato alcuni ambienti, fin dai primi tempi del pontificato di Jeorge Mario Bergoglio, o un ulteriore avvicinamento alle persone, come richiesto da ampie e sofferenti fasce della società, spesso diffidenti verso il clero cattolico proprio a motivo di certi sfarzi incompatibili con la funzione?

Noi, nel nostro piccolo, propendiamo per la seconda ipotesi, convinti come siamo dell’importanza del magistero petrino di Papa Francesco, perché una Chiesa umile e povera non sia più una povera Chiesa e umiliata dagli scandali.

(Credit: Osservatore Romano, TMNew)