F1In Primo PianoMotorsport

Magnussen “graziato” con una penalità ridicola, ma lo stesso metro di giudizio non vale per Hamilton

Al pilota della McLaren inflitti 20’’ di penalità (equivalenti a un Drive Through), ma forse la scorrettezza a 320 km/h avrebbe meritato una punizione più severa. Button, Alonso, Perez e Kvyat guadagnano una posizione. Hülkenberg entra in zona punti20140824-f1-ev12-bel-race-mag655

Francorchamps – I Commissari Sportivi del GP del Belgio hanno penalizzato Kevin Magnussen per la manovra effettuata ai danni di Fernando Alonso al 43° giro, quando il pilota danese ha stretto verso l’esterno della pista il pilota della Ferrari, costringendolo a mettere le ruote di destra sull’erba nella parte centrale del rettilineo del Kemmel, che porta alla esse di Les Combes.

Solo il controllo di Alonso e il terreno con un buon drenaggio hanno evitato un incidente a 320 km/h, che avrebbe avuto conseguenze non preventivabili. La penalità inflitta a Magnussen è di 20’’ sul tempo complessivo della gara, decisione che fa retrocedere il pilota della McLaren dal 6° al 12° posto, mentre Button, Alonso, Perez e Kvyat guadagnano una posizione e Hülkenberg si ritrova, con la sua Force India, al 10° posto finale.

L’episodio tra Magnussen e Alonso era stato messo subito sotto investigazione dagli Steward, che hanno sentito entrambi i piloti a fine gara. Alonso alla fine della gara aveva evitato di polemizzare. “Quando lotti per le posizioni di rincalzo, un sesto o un settimo posto, queste cose sono meno importanti. Provi solo a divertirti, in sicurezza. Ma non è stato un grande problema”, aveva affermato il pilota di Oviedo.

“Il pilota della macchina numero 20 (Magnussen, ndr) stava difendendo la sua posizione sul rettilineo tra le curve 4 (Raidillon, ndr) e 5 (Les Combes, ndr)”, si legge nel comunicato dei Commissari, ma “una significativa porzione della macchina 14 (Alonso, ndr) si trovava a fianco alla macchina 20. Il pilota della macchina 20 non lasciava abbastanza spazio per la macchina 14 e forzava la macchina fuori dalla pista”, conclude il report dei commissari sportivi.

Sulla penalità che ha tolto dalla zona punti Kevin Magnussen secondo noi vanno fatte due riflessioni. La prima: 20’’ – in luogo del Drive Through, visto che l’incidente si è verificato al penultimo giro e che la penalità è stata inflitta dopo la gara – è una penalità ridicola, rispetto al pericolo inutile creato con quella manovra scelerata. Il pilota danese avrebbe dovuto patire una squalifica più pesante, con la sottrazione di punti dalla licenza.

La seconda considerazione riguarda invece il metro di giudizio utilizzato, che è quello sancito dalle norme del regolamento sui sorpassi. Anche Nico Rosberg – all’ingresso della prima piega della esse di Les Combes – aveva mezza macchina affiancata alla monoposto di Hamilton, quindi a rigore di regolamento il pilota britannico avrebbe dovuto cedergli strada. Invece Hamilton non ha ceduto il passo, contribuendo all’innesco del contatto tra l’ala anteriore di Rosberg e la sua gomma posteriore sinistra.

Perché i Commissari Sportivi non si sono espressi sull’incidente? Perché due metri e due misure su fatti (quasi) analoghi? Misteri di questa F1, che rischia di indietreggiare per credibilità anche con queste decisioni dubbie dei commissari sportivi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2014 FORMULA 1 SHELL BELGIAN GRAND PRIX – Gara (Classifica definitiva)

20140824-f1-ev12-bel-post-race-timesheet-neutral

2014 FORMULA 1 SHELL BELGIAN GRAND PRIX – ANALISI TECNICA PIRELLI

John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.