Orrore dal Sinai, jihadisti decapitano quattro persone accusate di essere spie di Israele

Se l’autenticità del video pubblicato su YouTube fosse confermata, sarebbe la prima volta che un’organizzazione terroristica nel Paese egiziano esegue decapitazioni pubbliche e ne diffonde le immagini in pubblico. In Siria rapiti oltre 40 caschi blu dell’Onu sul Golan. La “sospensione” dei combattimenti tra Israele e Gaza coincide con l’apertura di un nuovo fronte…

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Risalgono all’inizio di agosto le immagini video diffuse oggi da un gruppo jihadista operante in Sinai, Ansar Bayt al-Maqdis, fondato dal vice presidente dei Fratelli Musulmani, Mohammed Khairat Saad el-Shater. Quattro uomini egiziani sono stati decapitati perché accusati di essere spie del Mossad. Le immagini delle esecuzioni sono state diffuse in un video su YouTube, ma si attende la conferma della loro autenticità: in tal caso, sarebbe la prima volta che un’organizzazione terroristica in Egitto esegue decapitazioni in pubblico e riprendendone le immagini con le telecamere.

20140828-Mohammed-Khairat-Saad-el-Shater-188x282Secondo i miliziani jihadisti le quattro “spie” avevano fornito informazioni di intelligence ai servizi segreti israeliani per un raid aereo avvenuto il 23 luglio, in cui avevano perso la vita tre combattenti del gruppo affiliato alla Fratellanza Musulmana. Le “spie” erano state catturate nella penisola del Sinai, mentre stavano viaggiando verso Sheikh Zuwaid, un villaggio poco distante dalla Striscia di Gaza.

Le immagini del filmato, che dura circa cinque minuti e mezzo, sono di buona qualità: si vedono otto uomini armati e con il volto coperto da passamontagna, con in primo piano il leader mentre legge la condanna a morte per i quattro egiziani, bendati e in ginocchio davanti a lui.

Secondo l’uomo, due delle presunte “spie” avrebbero confessato di essere state pagate dal Mossad, mentre le altre due sarebbero state in carcere in Israele per contrabbando. Poco più tardi le immagini choc delle esecuzioni, con la telecamera che indugia sulle teste mozzate dei quattro egiziani. Lo stile è quello dell’ISIL operante in Siria e Iraq, circostanza che non deve meravigliare, perché trattasi di gruppi che si rifanno allo stesso pensiero jihadista dei Fratelli Musulmani.

Nel frattempo in Siria oltre 40 caschi blu dell’Onu filippini sono stati rapiti in Siria, mentre pattugliavano le alture del Golan, da miliziani di al-Nusra, gruppo legato ad al-Qaeda. Lo hanno riportato i media arabi. Il Fronte al-Nusra è impegnato nella lotta contro il regime di Bashar al-Assad e in questi giorni, in particolare, sembra sia impegnato contro le truppe governative nella zone di Quneitra. Nei giorni scorsi è riuscita a conquistare un valico al confine con Israele, da cui pare abbia lanciato colpi di mortaio, provocando la risposta delle IDF.

Chi si illude che la tregua a Gaza sia di lunga durata, dovrebbe riflettere su certe apparenti coincidenze: chiuso (sospeso) un fronte (quello meridionale di Gaza), se ne apre un altro a nord.

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