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Orrore a Londra, donna italiana decapitata. Fermato sospetto, 25enne convertito all’islam. Terrorismo classico escluso

Vittima del brutale assassino una donna di 82 anni, trovata uccisa nella sua casa di Edmontion, nel nord della capitale inglese. Gli agenti hanno arrestato un uomo di 25 anni, segnalato dai residenti perché girava armato di machete tra i giardinetti delle abitazioni. È un britannico residente nella zona, convertito all’Islam lo scorso anno. Esclusa la pista del “terrorismo” organizzato, ma si pensa a un’emulazione dei jihadisti dell’Isil: quindi è terrorismo spot…

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Londra – Un uomo sospettato dell’assassinio della donna di 82 anni, trovata ieri morta e decapitata a Edmonton, nella zona settentrionale di Londra, è stato arrestato oggi. Palmira Silva, questo il nome della donna, era di nazionalità italiana. Lo hanno confermato all’agenzia Adnkronos fonti del consolato italiano nella capitale inglese, cui la polizia ha anche precisato che il caso non è da attribuire a terrorismo. Almeno nel senso classico del termine, ma l’evoluzione dei fatti impone di cambiare la nozione di terrorismo.

Gli agenti di Scotland Yard hanno infatti arrestato un uomo di 25 anni,  segnalato dai cittadini della zona mentre si aggirava armato di machete nei giardinetti delle abitazioni, probabilmente mentre cercava un’altra vittima da decapitare.

Il ‘Telegraph‘ ha citato alcuni abitanti del luogo, confermando che l’uomo risiede nel quartiere e si sarebbe convertito all’islam lo scorso anno. Questo muta lo scenario, perché seppure gli inquirenti escludano il gesto terroristico classico, non hanno potuto che mettere in relazione l’atto criminale con le gesta dei jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, pubblicizzate sui social media internazionali nei giorni scorsi.

Se ne deduce che potrebbe essere un atto terroristico isolato, del tipo impossibile (ad oggi) da prevenire, se non attraverso la militarizzazione della società, che è forse un obiettivo indiretto perseguito dai jihadisti, per sovvertire il modo di vivere occidentale. 

Serve dunque una nuova consapevolezza del pericolo e un nuovo patto di collaborazione con i musulmani perbene e pacifici, perché la prossima evoluzione potrebbe essere la richiesta dei cittadini di armarsi per potersi difendere. Ma sulla convivenza con la comunità musulmana pende sempre il pericolo di una richiesta di espulsioni di massa, per quei musulmani che non si schierassero contro gli atti violenti e oggettivamente contro l’umanità.

Una decisione che potrebbe risultare difficile in Gran Bretagna, dove i musulmani sono spesso di seconda o terza generazione e di cittadinanza britannica, grazie allo ius soli invocato anche in Italia come criterio per il riconoscimento dello status di cittadino italiano.

Un motivo in più per opporsi a questo criterio.

Martedì scorso a Jesi un ufficiale dei Carabinieri e due carabinieri sono rimasti feriti, nell’atto di disarmare un venticinquenne nigeriano che brandiva due machete, con cui aveva minacciato la cittadinanza del centro cittadino. L’uomo risultava pluripregiudicato ed era stato fermato solo pochi giorni prima.

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