L’Onu certifica: la guerra “civile” in Siria ha causato “in tre anni 200.000 morti”

A Siracusa un convegno dell’Isisc sui Diritti umani, alla presenza di Adama Dieng, Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per la prevenzione dei genocidi

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Siracusa – “A circa tre anni e mezzo dall’inizio delle dimostrazioni contro il regime di Assad, in Siria si contano oltre 200.000 morti, abbiamo visto oltre 6,5 milioni di sfollati interni, e quasi 3 milioni di rifugiati”. Lo ha detto il Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per la prevenzione dei genocidi, Adama Dieng, rispondendo ai cronisti 20140905-Adama-Dieng-320x242a margine del convegno sui Diritti umani e Giustizia internazionale organizzato dall’Isisc (International Institute of Higher Studies in Criminal Sciences) a Siracusa.

Dieng ha anche detto che “è responsabilità della comunità internazionale, e di ogni leader politico” proteggere le minoranze nel mirino dello Stato Islamico in Iraq. “La comunità internazionale, tutti gli Stati del mondo, devono agire come un unico Paese, un’unica voce, per combattere i barbari che fanno parte dell’Is e proteggere la popolazione irachena che sta affrontando il rischio di genocidio, e subisce crimini contro l’umanità”.

Quindi, Dieng ha aggiunto: “I crimini commessi dall’Is in Iraq devono essere considerati alla stregua di crimini contro l’umanità e crimini di guerra”. Per il Sottosegretario delle Nazioni Unite “è estremamente importante non tanto dibattere sulla terminologia, quanto agire”.

“Per fermare l’Is – ha concluso Dieng – devono essere valutati tutti i mezzi a disposizione, compreso l’uso della forza”. A decidere, però, sarà “solo al Consiglio di Sicurezza” sulla base dei parametri stabiliti dalla Carta delle Nazioni Unite.

(TMNews)