Vertenza Sicurezza/Difesa. Alfano: abbiamo trovato la soluzione. Cocer/Sindacati: bene, aspettiamo convocazione

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervenendo alla festa dell’Udc a Chianciano Terme ha dichiarato che la “decisione è presa, ora dobbiamo individuare lo strumento tecnico e il veicolo di legge più veloce per risolverlo“. Poi “minaccia”: “mi auguro che i sindacati non facciano passi falsi”. In un comunicato congiunto di Cocer Interforze e Sindacati delle Forze di Polizia si esprime soddisfazione, ma gelida attesa: “aspettiamo la convocazione”, ma la vera notizia è che l’unità di militari e poliziotti continua e non si è frammentata. Altro che toni sbagliati…

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Chianciano Terme – Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, intervenendo sabato alla festa dell’Udc a Chianciano Terme, ha affermato che la vertenza tra Governo e il fronte comune di Forze di Polizia e Forze Armate sarà presto risolto. “Abbiamo già assunto la decisione e la decisione è presa. Il problema dello sblocco stipendiale delle forze dell’ordine sarà risolto“, ha affermato, spiegando solo che serve ora “individuare lo strumento tecnico e il veicolo di legge più veloce per risolverlo“. Cose da niente…

Poi, con un’affermazione semi-minacciosa, ha chiosato: “mi auguro che i sindacati non facciano passi falsi, perché il problema è stato risolto“. “Noi siamo dalla parte degli uomini e delle donne in divisa che ci proteggono tutti i giorni, che difendono il nostro Paese e le nostre comunità“, ha spiegato, e “anche se hanno sbagliato nei toni , quegli uomini e quelle donne non vanno sacrificati ulteriormente”. Ammettendo, dunque, che il comparto sicurezza e difesa è stato messo in difficoltà da tagli e blocchi di stipendio, in un momento particolarmente grave per la vita nazionale e internazionale del Paese. Un demerito che il Governo attuale – come organo costituzionale – condivide con quelli precedenti fino a risalire all’esecutivo presieduto da Silvio Berlusconi, in cui il ministro dell’Economia – Giulio Tremonti – avviò la stagione dei tagli 20140914-pensioni-comparto-sicurezza-312x234lineari e dei blocchi ulteriori alle retribuzioni in funzione degli avanzamenti di carriera di poliziotti e militari.

La risposta dei rappresentanti sindacali delle Forze di Polizia e dei delegati del Cocer Interforze non si è fatta attendere. Con uno stringato e gelido comunicato, il comparto sicurezza, difesa e pubblico soccorso ha risposto alla “soluzione” (vedremo…, ndr) trovata da Alfano.

“Bene aver trovato soluzione politica positiva”, scrivono in un comunicato congiunto i sindacati dei poliziotti e i delegati dei militari, perché “sbloccare il tetto salariale per i Comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico per la loro specificità” significa riconoscere “l’impegno, ma soprattutto la serietà e la responsabilità dei Sindacati e delle Rappresentanze militari del cartello unitario in rappresentanza del 95% del personale di questi comparti“. 

Tuttavia, a dimostrazione che non vi sia poi fiducia cieca nelle parole del Governo, la nota riferisce che poliziotti e militari attendono la “convocazione al più presto da parte del Governo come assicurato da Presidente Renzi per confronto su merito e strumento legislativo più veloce ed idoneo, come anticipato da Ministro Alfano“. Stop e alla prossima puntata…

Tuttavia la notizia c’è: l’unità delle Forze di Polizia e delle Forze Armate non si è incrinata. In un Paese che si divide in mille rivoli di idee (e tra sciocchezze), questa solidità delle rivendicazioni del comparto sicurezza-difesa-pubblico soccorso rischia di diventare un “pericolo” paradigma esemplare.

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