Formula 1, Alonso: “Anno sabbatico nel 2015? Non è un grande rischio”

In un’intervista al settimanale britannico ‘Autosport‘, il pilota spagnolo ha chiarito che al momento opportuno renderà noto il proprio futuro e allora si capirà che è un bene per se stesso e la Ferrari, una priorità da diversi anni. E se non fosse lo spagnolo a lasciare il team di Maranello? Ipotesi fantascientifiche?

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Londra – Fernando Alonso non si espone e non chiarisce ancora quale sarà il proprio futuro. Nel corso di un’intervista al settimanale britannico Autosport, il pilota di Oviedo ha risposto “non è un gran rischio” alla domanda se per il 2015 si prospetti un anno sabbatico.

L’eventualità che possa fermarsi un anno è stata ventilata sulla base del fatto che molte fonti lo danno in via di concludere un accordo con la Honda, per correre in McLaren, ma sarebbe una specie di soluzione di ripiego sul proprio desiderio principale, correre con la Mercedes attualmente dominatrice in Formula 1.

Tuttavia, nel team di Brackley non c’è un sedile disponibile, perché Nico Rosberg ha già prolungato l’accordo e a Lewis Hamilton, che non ha ancora un rinnovo in mano, sembra Toto Wolff possa proporre il prolungamento del contratto di un anno. Quindi fino al 2016 non ci sarebbe possibilità di guidare una Freccia d’Argento, mentre la McLaren non ha nei propri piani la conclusione di un contratto valido per una sola stagione – il 2015 – quando la Honda sconterà sicuramente il prezzo del rientro, considerato il ritardo nello sviluppo della power unit che sarà installata sulle monoposto di Woking dalla prossima stagione. 

Io non ho fretta di annunciare il mio futuro. Come ho detto a Suzuka, capisco la curiosità e capisco i tifosi, che sono preoccupati circa il mio futuro. Basta rilassarsi, divertirsi e quando sarà il momento di conoscerla, la saprete“, ha risposto Alonso a Ben Anderson. “Nella mia mente è tutto chiaro da due o tre mesi e si capirà che è molto evidente quello che volevo”, ha ribadito il pilota spagnolo, spiegando che farà “il meglio per il mio futuro e il meglio per il futuro della Ferrari, come ho sempre fatto: perché è stata la mia priorità da diversi anni“, ha detto Alonso, ripetendo un concetto che ripropone negli ultimi tempi come un mantra.

Ma non è sfuggito agli osservatori più attenti che nelle ultime settimane i toni sono più morbidi, mai accomodanti, però manifestanti rispetto per la storia e il ruolo della Ferrari in F1. E se anche qualche parola grossa fosse volata in briefing interni a Maranello, tutto dovrebbe essere inquadrato nella delusione patita nel 2014 per una monoposto che non ha motore, una specie di contraddizione in termini se rivolta a una Ferrari. Nel passato i telai hanno fatto soffrire i piloti di Maranello, mai i motori. 

Così la mia decisione in pista e fuori sarà rivolta ad aiutare questa fantastica squadra, e sono ancora felice per le cose che abbiamo fatto“, ha aggiunto ancora Alonso. E alla domanda se ha firmato una clausola per concludere la sua avventura in Ferrari, il pilota spagnolo ha risposto in modo secco: “Beh, io non ho detto questo e la Ferrari non lo ha detto, quindi questa è solo un’altra indiscrezione“.

Dichiarazioni sibilline che potrebbero perfino portare a pensare a uno stravolgimento dello scenario. L’impossibilità di arrivare subito alla Mercedes e le difficoltà emerse nello sviluppo del motore Honda potrebbero aver portato Alonso a una clamorosa marcia-indietro nei confronti della Ferrari, dove – non è un mistero – le prestazioni di Kimi Räikkönen sono oggetto di un’attenta valutazione sul piano psicologico, un punto debole del pilota di Espoo. 

Scenario fantascientifico? Beh, una coppia di piloti come Sebastian Vettel e Fernando Alonso sarebbe forse difficile da gestire, ma non c’è dubbio che sarebbe una straordinaria doppia punta d’attacco per la Scuderia Ferrari, chiamata a risollevarsi presto dal baratro di prestazioni in cui è sprofondata, soprattutto per l’inadeguatezza della power unit ibrida.

Non resta che aspettare – come suggerisce Alonso – e capire cosa accadrà a Maranello, nell’era post Montezemolo apertasi lunedì 13 Ottobre con l’insediamento ufficiale di Sergio Marchionne alle redini del Cavallino Rampante. Un cavallo bizzoso che necessita di un fantino capace e solo il futuro ci potrà dire se l’italo-canadese lo sarà.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.