Svolta nella morte di Fortuna Loffredo, la bimba “caduta” dal balcone a Caivano. L’autopsia rivela: “subì abusi sessuali”

Consegnati al pm i risultati dell’esame sul corpo della piccola Fortuna Loffredo. Non indaga più per caduta accidentale, ma per omicidio volontario e violenza sessuale aggravata. L’avvocato della famiglia: “La perizia conferma quello che temevamo

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Napoli – Svolta nelle indagini sulla morte della piccola Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni trovata agonizzante sul selciato della palazzina popolare Iacp del Parco Verde di Caivano la mattina del 24 giugno scorso. La Procura di Napoli nord non indaga più per caduta accidentale, ma per omicidio volontario e violenza sessuale aggravata dall’età della piccola vittima. Secondo quanto emerge dall’autopsia, infatti, la bimba nei mesi precedenti era stata vittima di abusi sessuali.

Lo riporta “Il Mattino” di Napoli, spiegando che “l’ipotesi già seguita dagli inquirenti diventa formalmente possibile perché nel fine settimana il perito anatomo-patologo incaricato dalla Procura di eseguire l’autopsia ha consegnato al pm Federico Bisceglia titolare dell’inchiesta, i risultati dell’esame. L’esame del perito ha evidenziato le violenze sessuali subite dalla piccola, collocandole in un arco temporale che va da due settimane e fino a due mesi prima del giorno della sua morte”.

Per l’avvocato Angelo Pisani, difensore del padre e dei nonni di Fortuna, “la perizia che sarà depositata nei prossimi giorni conferma purtroppo quello che temevamo, cioè che la caduta non fosse stata accidentale”. Il padre, spiega Pisani, “è in carcere e sta piangendo una morte che non riesce ad accettare. Quanto avvenuto è poi da mettere in relazione con la morte di un altro bambino, un anno fa”.

Si tratta di Antonio Giglio, 3 anni, anch’egli morto per quella che sembrava una caduta accidentale dal balcone. Pisani lancia “un appello alle istituzioni perché intervengano in un ambiente di forte degrado e violenza. Il grande lavoro della magistratura e della Procura di Napoli Nord non basta, non si può restare fermi davanti a tale degrado”, conclude il legale della famiglia Loffredo.

(Adnkronos)