Cosenza, pedofilia e pedopornografia: fermati genitori e uomo di 74 anni per violenze ripetute su quattro bambine
Secondo i Carabinieri della città calabra, i due genitori avrebbero “ceduto” all’uomo – con precedenti specifici – le tre figlie di 11, 12 e 13 anni e una loro amichetta per somme di denaro. Nel corso delle indagini, i due – nomadi in precedenza residenti nel campo della città – avevano fatto perdere le loro tracce
Cosenza – I Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno fermato tre persone per reati riguardanti abusi su minori. Si tratta di un uomo di 74 anni, A.T, già denunciato per gli stessi reati nello scorso agosto, e dei genitori di tre delle quattro bimbe coinvolte, I.L. di 50 anni e V.L. di 46 anni, una coppia nomade di origine romena.
Le accuse sollevate dagli inquirenti sono di pedopornografia, abusi su minori, violenza sessuale, pornografia minorile e adescamento di minorenni. I due genitori avrebbero concesso all’anziano di abusare delle loro figlie di 11, 12 e 13 anni, tra le quali anche una disabile, in cambio di denaro, per una cifra che si aggirerebbe intorno ai 40.000 euro negli ultimi tre anni.
Nella terribile vicenda è coinvolta anche una quarta bimba di 11 anni, amica delle tre sorelline: i suoi genitori erano però all’oscuro della vicenda, tanto che hanno denunciato l’anziano.
Le bimbe e i genitori vivono nel capo nomadi di Cosenza, lungo il fiume Crati. I Carabinieri avrebbero raccolto prove inoppugnabili delle violenze perpetrate dall’orco settantaquattrenne, che filmava con precisione didascalica gli inconti incontri avuti con le piccole, alle quali l’uomo regalava ricariche telefoniche, qualche euro e piccoli oggetti, “liquidando” i due genitori in separata sede.
Sembra che anche il padre delle tre sorelline abbia abusato delle bimbe più volte, una circostanza su cui si concentreranno gli inquirenti, per capire quanto largo possa essere l’ambito di un’indagine che potrebbe rivelare altri aspetti vergognosi.
I Carabinieri indagavano sul caso da diversi mesi. Tre giorni fa, gli investigatori hanno avuto notizia che i due genitori – fuggiti in Romania all’inizio dell’inchiesta per sottrarsi alla legge – stessero ritornando a Cosenza per recuperare alcune delle loro cose lasciate nel campo.
A quel punto è scattato il blitz che ha portato al fermo dei due e del calabrese di 74 anni. I due uomini sono stati associati al carcere di Cosenza, mentre la donna è stata trasferita presso l’istituto penitenziale di Castrovillari, dopo la convalida del fermo del Gip, Assumma. Le indagini sono coordinate dal procuratore capo, Dario Granieri, coadiuvato dai sostituti Di Maio e Tridico.
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