Manconi: stop all’uso improprio della parola “clandestino”

Nella Giornata internazionale dei migranti, l’associazione Carta di Roma è stata audita dalla Commissione diritti umani del Senato: chiesto il rispetto tassativo della Carta di Roma, a dispetto dell’etimo. La definizione Treccani

20140701-immigrazione-clandestina-655x436


Roma – Il dizionario Treccani recita alla voce “clandestino”:

clandestino agg. [dal lat. clandestinus (der. dell’avv. clam «di nascosto»), attrav. il fr. clandestin]. – Che è fatto di nascosto, e si dice per lo più di cose fatte senza l’approvazione o contro il divieto delle autorità: giornale, foglio c.; edizione c., tipografia c.; bisca c.; matrimonio c., in passato, contratto in segreto, per libero consenso dei contraenti ma senza intervento di sacerdote (e perciò considerato nullo dalla Chiesa); lotto c., gioco del lotto tenuto da un privato, in cui però le vincite sono regolate sui numeri estratti nel lotto pubblico (costituisce una frode ai danni dell’erario ed è perciò punito dalla legge); passeggero c., passeggero imbarcatosi su una nave o su un aereo senza essere munito di un biglietto di viaggio (anche sostantivato: un c., una clandestina); immigrato c., che entra in un paese illegalmente (anche sostantivato: le stime dei c. in Italia). Durante e dopo la seconda guerra mondiale, le espressioni movimenti, gruppi c., lotta c., periodo c. odella lotta c., pubblicazioni c., e altre sim., sono state adoperate con riferimento all’attività politica svolta dai partiti antifascisti.

Al senatore Luigi Manconi, invece, il significato diretto delle parole – sostantivi e aggettivi – non garba e come ogni essere superiore sotto il profilo etico (naturalmente di sinistra, perbacco) preferisce un significato sibillino, che nasconda la verità dei fatti, adatto all’uso ideologico, politicamente corretto

Nella Giornata internazionale dei migranti, Manconi – che presiede la Commissione diritti umani del Senato – ha oggi detto basta all’uso dell’aggettivo “clandestino” negli atti ufficiali del Governo e delle Istituzioni italiane. Nel corso di un’audizione sulla Carta di Roma in Senato, durante la quale è stato sentito il presidente dell’Associazione Carta di Roma, Manconi ha anticipato che chiederà l’uso di una terminologia accurata e rispettosa per definire immigrati, richiedenti asilo e rifugiati, a partire proprio dalle istituzioni.

Chiederò nelle prossime ore che in tutte le sedi e i documenti pubblici non si faccia più ricorso al termine “clandestino“, ha affermato Manconi, secondo il quale è “un termine giuridicamente improprio, gravemente denigratorio e, in ultima istanza fonte di discriminazione, dal momento che qualifica l’immigrato – regolare o no – come un nemico“.

Sono molteplici, infatti, i casi in cui atti ufficiali ricorrono alla definizione di “clandestinoper indicare migranti non in possesso di documenti regolari.

Sulla stessa lunghezza d’onda Giovanni Maria Bellu, presidente dell’Associazione Carta di Roma, secondo il quale “non esistono parole ‘buone o cattive, ma esistono termini giuridicamente scorretti e ‘clandestino‘, quando utilizzato in riferimento ai migranti, è uno di questi“, ha commentato.  “Il ricorso al termine “clandestino” da parte delle istituzioni non solo contribuisce alla formazione di un’idea distorta della figura del migrante nell’opinione pubblica, ma ne incentiva e giustifica l’utilizzo tra i media“.

La decisione di chiedere la sostituzione di “clandestinonei documenti diffusi dalle istituzioni italiane è giunta durante l’audizione dell’Associazione Carta di Roma, durante la quale i membri della Commissione Diritti umani hanno dichiarato di voler sostenere in prima persona presso il sistema dei mass media la campagna per l’applicazione del codice deontologico in materia di migranti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tratta.

Quindi, visto che chiamare i delinquenti con tale aggettivo potrebbe risultare offensivo alle persone che delinquono, si potrebbe appellarli con un sinonimo rispettoso delle loro dignità. Per esempio si potrebbe usare “non aderenti al dettato normativo”.

E i ribaltatori della realtà dei fatti come si devono chiamare?

(Credit: askanews) ;”>© RIPRODUZIONE RISERVATA