New Delhi, nuovo atto vandalico contro una chiesa cattolica, il quinto in due mesi

Il parroco della parrocchia di Santa Alphonsa a Vasant Kunj, zona centrale della capitale, ha trovato il tabernacolo aperto e il pisside scomparso. Le ostie sparse per terra e sull’altare. Da chiarire se si tratti di un tentativo di furto o un gesto in odio alla fede

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New Delhi – La notte scorsa nella capitale federale dell’India, New Delhi, è stata vandalizzata un’altra chiesa cattolica. Si tratta della chiesa di Sant’Alphonsa, a Vasant Kunj, un quartiere centrale della capitale indiana. Padre Vincent Salvatore, il parroco, ha trovato il tabernacolo aperto e il pisside scomparso. Le ostie erano sparso sull’altare e sul pavimento. Padre Savarimuthu Sankar, portavoce dell’arcidiocesi di Delhi, ha dichiarato: “Non sappiamo se si tratti di un semplice furto o di un tentativo deliberato di dissacrare il luogo“. L’atto vandalico è il quinto compiuto contro una chiesa cattolica negli ultimi due mesi. La polizia ha già aperto un’inchiesta sul caso.

La parrocchia è intitolata a suor Alphonsa, prima donna santa dell’Asia. La religiosa clarissa dell’Immacolata Concezione fu canonizzata il 12 ottobre 2008 da Sua Santità Benedetto XVI.

Funzionari della diocesi hanno spiegato che intrusi sono entrati nella chiesa, dopo aver sfondato il lucchetto del cancello principale. Tuttavia, non sono riusciti ad aprire la scatola delle offerte. Padre Sarkar ha però riferito che la chiesa di sant’Alphonsa non si era ancora adeguato alle istruzioni diramate dall’arcidiocesi di installare telecamere a circuito chiuso in tutte le parrocchie. “Quei video – ha ieri ammesso – ci avrebbero aiutato a identificare i colpevoli“.

Il primo attacco contro una chiesa di New Delhi è avvenuto il 1° dicembre scorso, con il rogo appiccato alla chiesa di san Sebastiano di Dilshad Garden (zona orientale della città). Una settimana più tardi, uomini non identificati scagliarono pietre contro la chiesa di Nostra Signora di Fatima (sud della città), rompendo le finestre nel pieno della messa serale.

Il 3 gennaio scorso, ancora, un incendio che al momento è senza responsabili e di cui non sono state ancora individuate le cause – ha ridotto in cenere il presepe allestito nel cortile della chiesa della Risurrezione a Rohini (nord). Il quarto incidente avvenne contro la chiesa di Nostra Signora delle Grazie a Vikaspuri, dove alcuni uomini si lasciarono andare ad atti di vandalismo contro la grotta mariana. In quest’ultimo caso, le registrazioni delle telecamere CCTV hanno permesso di identificare i colpevoli.

Dalla salita al potere dei nazionalisti indù del Bharatiya Janata Party (Bjp) e del premier Narendra Modi, le minoranze etnico-religiose dell’India denunciano un inasprimento degli attacchi e della discriminazione nei loro confronti. Spesso, le aggressioni colpiscono anche la sfera più “intima” della fede. È il caso di Pramod Sahu, cristiano proprietario di un garage, che il 24 gennaio scorso è stato aggredito da circa 25 estremisti indù perché teneva appesa un’immagine di Gesù nel suo negozio. La polizia non ha arrestato nessuno.

La riluttanza delle forze dell’ordine – ha spiegato ad AsiaNews Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic) – nell’indagare è un enorme problema e una violazione del nostro sistema giudiziario. Oltre che l’ennesima ingiustizia contro la minoranza cristiana“. (NC)

(AsiaNews)

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