Medio Oriente in mano all’odio satanico: video shock mostra militari iracheni che giustiziano un bambino di 11 anni

Il ragazzo è stato legato, schiaffeggiato e poi ucciso con un colpo alla testa perché sospettato di militare tra le file del sedicente Stato Islamico. La condanna dell’Osservatorio Iracheno per i Diritti Umani: “è un crimine per le leggi internazionali e per quelle irachene”. Odio che insegue odio, uso reciproco di bambini in guerra e la valanga di crimini contro l’Umanità che sta coprendo di vergogna tutta la Regione – Il video dell’addestramento dei bambini usati dal cosiddetto Stato Islamico

Così il sedicente Stato Islamico addestra i bambini all'odio e al combattimento per il jihad
Così il sedicente Stato Islamico addestra i bambini all’odio e al combattimento per il jihad

Roma – Un video che circola sul web, proveniente dall’Iraq, sta producendo sconcerto e indignazione, fa pensare a un Medio Oriente che non conosce limite agli orrori delle milizie jihadiste del sedicente Stato Islamico, ma anche di quelle che vi si oppongono e mostrano di non avere alcun rispetto per le leggi internazionali e per i semplici diritti umani, anche dei combattenti. 

Nelle immagini del terrificante e rivoltante video, ripreso probabilmente con un cellulare (che noi non abbiamo, ma che non mostreremmo se lo avessimo), si vedono alcuni soldati iracheni che uccidono un bambino di circa 11 anni con un colpo di pistola sparato da breve distanza alla testa.

Un fotogramma del video del barbaro assassinio del bambino di 11 anni, strumento e vittima inconsapevole dell'odio degli adulti e di uno scontro incivile tra criminali contro l'Umanità
Un fotogramma del video del barbaro assassinio del bambino di 11 anni, strumento e vittima inconsapevole dell’odio degli adulti e di uno scontro incivile tra criminali contro l’Umanità

Il bambino, ucciso nella provincia di Diyala, sarebbe stato ‘giustiziato’ senza alcun processo – come impone il diritto internazionale di guerra e perfino le leggi irachene – perché avrebbe combattuto insieme ai miliziani jihadisti del sedicente Stato Islamico. Due crimini contro l’Umanità in un colpo solo, perché è un crimine contro l’Umanità impiegare bambini in azioni di guerra, così come ‘giustiziare’ un bimbo per motivi che non possono essere sedimentati nella sua coscienza, ma sono frutto solo dell’odio e del settarismo religioso intra-islamico che sta facendo rivoltare le coscienze in tutto il mondo.

Le immagini di estrema crudezza mostrano il bambino seduto per terra con le mani legate dietro la schiena. I militari gli stanno intorno, lo schiaffeggiano e lo filmano, prima di allontanarsi di qualche passo e ucciderlo con un colpo di fucile alla testa.

In un’intervista al canale al-Hadat, il direttore dell’Osservatorio Iracheno per i Diritti Umani, Mustafa Saadoun, ha condannato “il comportamento barbaro” dei militari nei confronti del ragazzo, accusato di aver “preso parte a operazioni contro l’esercito iracheno e contro civili“.

Ma questo – ha affermato Saadoun – non giustifica la sua esecuzione. Tutte le leggi internazionali e irachene non danno ad alcuno il diritto di uccidere un minore. Bisognava arrestarlo e metterlo sotto processo in modo legale, per poi riabilitarlo e non torturarlo“.

Non è la prima volta che i militari iracheni e le milizie sciite che li appoggiano vengono accusati di violenze e abusi ai danni della comunità sunnita, soprattutto da quando, all’inizio della settimana, hanno lanciato un’offensiva di terra per riconquistare Tikrit.

Ma in questo caso più che di violenza contro i sunniti sarebbe più giusto dire che in Iraq la violenza rincorre la violenza, in un turbine satanico che sembra essere senza fine e senza limiti di orrore, in un quadro di sofferenze continue dei più deboli, i bambini, incapaci di comprendere gli orrori di cui sono inconsapevoli strumenti, per l’indottrinamento e il lavaggio del cervello imposto da questi criminali contro l’Umanità che generano crimini altrettanto efferati.

Così il sedicente Stato Islamico addestra i bambini e li indottrina all’odio

(Credit: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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