Kenya, il Papa condanna la strage degli studenti: “Brutalità senza senso”. Un cittadino italiano tra gli assalitori?

L’assalto dei jihadisti di al-Shabaab contro il campus universitario di Garissa è costato la vita a 147 persone, ma i dispersi sono ancora oltre 300. Le autorità keniote: il Kenya “non si lascerà intimidire dai terroristi”. I corpi delle vittime a Nairobi per il riconoscimento

Mohamed Mohamud, alias Dulyadin alias Gamadheere, considerato la mente dell'attacco al campus universitario di Garissa
Mohamed Mohamud, alias Dulyadin alias Gamadheere, considerato la mente dell’attacco al campus universitario di Garissa

Roma – L’assalto dei miliziani jihadisti di al-Shabaab al campus dell’Università di Garissa è costato la morte di 147 persone, il ferimento di oltre 70, ma il dato più proccupante è che ci sarebbero oltre 400 dispersi. Quattro gli assalitori uccisi, esplosi quando sono stati colpiti dalle forze di sicurezza intervenute: segno che indossavano cinture esplosive con cui intendevano farsi esplodere in caso di assedio.

Obiettivo dei satanici miliziani jihadisti islamici erano gli studenti cristiani. Lo ha ammessoil ministro dell’Intenro keniota, Joseph Nkaissery, che si è recato in visita nella città così duramente colpita, spiegando che l’intervento dell’esercito e delle forze di sicurezza ha salvato 500 persone.

Nella rivendicazione di al-Shabaab l’ammissione dell’obiettivo: ”Abbiamo ucciso molte persone e i kenioti saranno scioccati quando entreranno” nel campus. Gli Shabab hanno colpito in un momento in cui molti studenti presenti nel campus dormivano ancora nelle loro residenze. Un portavoce del gruppo islamista somalo ha confermato che sono stati presi studenti in ostaggio e che sono stati divisi tra musulmani e non musulmani. Scene di ordinario nazismo islamista.

STUDENTI DECAPITATI – Numerosi studenti, ostaggi degli al-Shabaab,sarebbero stati decapitati. Lo hanno riferito alcuni sopravvissuti, riusciti a fuggire dal campus, citati dalla rete all news sudafricana ‘News24‘. “Abbiamo visto molti corpi senza testa mentre fuggivamo, hanno ucciso molte persone“, ha detto Winnie Njeri, una delle studentesse tratte in salvo dalle forze di sicurezza di Nairobi.

Il Kenya “non si lascerà intimidire dai terroristi che hanno scelto di uccidere degli innocenti per umiliare il governo“, ha detto il ministro degli Interni di Nairobi, Joseph Nkaissery, in visita a Garissa, mostrando di non aver compreso con esattezza le dimensioni religiose della tragedia: obiettivo non era il Kenya tout court, ma i keniani cristiani. È diverso.

20150403-garissa-attack

Oggi le autorità sanitarie – che hanno ricevuto il supporto immediato di Medici Senza Frontiere, che ha inviato subito una squadra in loco per supportare i soccorsi – hanno reso noto che l’identificazione di una parte delle vittime avverrà a Nairobi. Ne ha dato notizia la BBC, secondo cui molte ambulanze hanno lasciato la città di Garissa dirette a Nairobi per portare molti dei corpi nella capitale kenyota, visto che le camere mortuarie di Garissa sono piene. Gran parte degli studenti uccisi giovedì provenivano da diverse zone del Paese.

Il Papa ha condannato la strage definendola “un atto di brutalità senza senso“. In un telegramma inviato dal Segretario di Stato Pietro Parolin al presidente della Conferenza Episcopale del Kenya John Njue, arcivescovo di Nairobi, il Pontefice ha assicurato le sue preghiere “per il cambiamento del cuore di coloro che hanno commesso” la strage. “Profondamente rattristato dall’immensa e tragica perdita di vite umane“, Francesco ha manifestato “vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti i keniani in questo momento doloroso“.

UNA SETTIMANA FA ALLARME INTELLIGENCE L’attacco all’università di Garissa arriva dopo che una settimana fa era stato diffuso dall’intelligence un allarme su possibili attacchi terroristici contro università. Ma le misure di sicurezza erano state adottate principalmente in tre atenei di Nairobi, la Kenyatta University, l’University of Nairobi, e l’United States International University. Anche dall’intelligence britannica erano arrivati dei wanrnings sul pericolo di attacchi jihadisti a strutture universitarie.

KENYA SOTTO CHOC – Il Paese è sotto choc. Le autorità del Kenya hanno manifestato l’intenzione di combattere i terroristi islamici con ogni mezzo. Tra le prime decisioni prese, l’arruolamento immediato di oltre 10 mila poliziotti.

Si sono diffuse nelle ultime ore alcune indiscrezioni sulla presenza di un cittadino italiano tra i terroristi di al-Shabaab somali. Sarebbe uno dei foreign fighters di cui hanno più volte parlato fonti di intelligence. Non ci sono conferme ufficiali, ma il fatto non dovrebbe meravigliare, visto il ruolo esercitato in Somalia dall’Italia nel tardo periodo coloniale e poi, dopo la II GM, quale potenza mandataria di amministrazione fiduciaria da  parte delle Nazioni Unite.

Infine, il Kenya ha posto una taglia di 215.000 dollari – 20 milioni di scellini kenyani – su Mohamed Mohamud, alias Dulyadin alias Gamadheere, considerato la mente dell’attacco al campus universitario di Garissa. L’uomo “most wanted” è originario della città. Già docente universitario dell’ateneo locale, è considerato uno degli uomini più influenti all’interno del gruppo islamista somalo al-Shabaab ed anche la mente di diversi attacchi anche in Kenya.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favore “Mi piace” sulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie in anticipo!