Ucciso Nasser bin Ali al-Ansi, capo di Al Qaeda nella Penisola Araba, che rivendicò attacco a Charlie Hebdo
La notizia – divulgata da SITE Intelligence Group – è stata confermata dal Pentagono
Roma – Il Pentagono ha confermato la morte di Nasser bin Ali al-Ansi, il leader di al Qaeda nella Penisola Araba che rivendicò in un video l’attacco al settimanale satirico francese Charlie Hebdo del 7 gennaio scorso. Lo ha anticipato SITE Intelligence Group e poi lo ha diffuso la Cnn, precisando che non è stato confermato che l’uccisione sia stata provocata da un bombardamento di un drone Usa nello Yemen.
#AQAP announced that senior group official Nasser bin Ali al-Ansi was killed in a U.S. drone strike. pic.twitter.com/Qwjj6qhke9
— SITE Intel Group (@siteintelgroup) 7 Maggio 2015
Ansi had appeared in #AQAP videos claiming the Charlie Hebdo attack and speaking on the deaths of Luke Somers and Pierre Korkie.
— SITE Intel Group (@siteintelgroup) 7 Maggio 2015
“Noi, al Qaeda nella Penisola Arabica, rivendichiamo la responsabilità per questa operazione come la vendetta per il messaggero di Allah”, aveva dichiarato al-Ansi, chiamando successivamente all’azione anche altri ‘lupi solitari’ in Canada, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti.
Ansi è stato ucciso lo scorso mese di aprile nella città costiera di Mukalla insieme al suo primogenito e ad altri combattenti jihadisti.
In alcuni video diffusi da AQAP (Al-Qaeda in Arabian Peninsula) il leader jihadista yemenita aveva rivendicato anche il sequestro e la morte dell’ostaggio americano Luke Somers, ucciso insieme a un altro ostaggio, l’insegnante sudafricano Pierre Korkie, durante un blitz dei Navy Seals della US Navy per liberarlo.
(AGI)