Tragedia in Cina: affonda traghetto in crociera sullo Yangtze. Si temono 440 morti
Il “Dongfangzhixing” era partito dalla città meridionale di Nanjing ed era diretto a Chongqing: nella sezione di Jianli – provincia dell’Hubei – si è ribaltato in due minuti per cause ancora da accertare. Su 458 passeggeri, soltanto 13 sono stati ritrovati vivi: fra loro il capitano e il capo-ingegnere della nave, subito portati via dalla polizia. La causa forse un tornado incontrato sulla rotta
Pechino – Oltre 440 persone risultano ancora disperse dopo l’affondamento del traghetto “Dongfangzhixing”, vascello di lusso partito da Nanjing e diretto a Chongqing sul fiume Yangtze. La nave si è ribaltata in circa due minuti per cause ancora da accertare nella sezione di Jianli del fiume, nella provincia dell’Hubei. I soccorritori sono al lavoro per cercare di salvare i superstiti, ma fino ad ora soltanto 13 persone sono state tratte in salvo. Fra queste vi sono il capitano e il capo-ingegnere della nave.
La “Stella d’Oriente” avrebbe incontrato sulla rotta un tornado, causato da una pesante tempesta che si è abbattuta sulle acque del fiume. I due ufficiali tratti in salvo sono già stati presi in consegna dalla polizia per accertamenti, mentre l’ufficio del premier Li Keqiang ha confermato che l’uomo si sta recando sul luogo del disastro. I soccorsi hanno salvato una donna di 65 anni, rimasta incastrata dalle lamiere sott’acqua, che sarebbe “in ottime condizioni”.
Secondo un quotidiano locale, le unità subacquee stanno “battendo contro i fianchi della nave con un martello in cerca di risposte. Ci sarebbero ancora molte persone vive ma intrappolate”. Sempre secondo l’Hubei Daily “almeno 150 barche, di cui 100 pescherecci, sono impegnate nelle operazioni. Il governo ha inviato nell’area 3mila persone per salvare più persone possibili”.
Per i registri ufficiali, a bordo del traghetto vi erano 458 persone al momento del disastro: fra questi 406 turisti cinesi in crociera, cinque funzionari dell’agenzia di viaggi e 47 membri dell’equipaggio. Secondo la televisione di Stato, la nave non ha lanciato chiamate di emergenza: sette persone hanno nuotato fino alla riva per dare l’allarme.
I 406 turisti erano tutti fra i 50 e gli 80 anni di età, in un tour organizzato da un’agenzia di Shanghai. Ognuno ha pagato circa 2.700 yuan (circa 400 euro) per la gita, che doveva concludersi con il ritorno a Shanghai il 9 giugno. I parenti dei dispersi si sono radunati davanti all’agenzia di viaggio, che tuttavia risultava questa mattina chiusa. Sulla porta un avviso: “I responsabili sono sul luogo del disastro per aiutare i soccorsi”.
Lo Yangtze è il fiume più imponente di tutta la Cina. Fra inondazioni e onde anomale ha ucciso decine di migliaia di persone nel corso degli anni, e i disastri sulle sue acque non sono rari. Lungo 6.300 chilometri, è il più grande dell’Asia e il terzo al mondo: ha origine nei ghiacciai del Tibet e sfocia appunto a Shanghai per gettarsi nel Mar cinese orientale. L’indotto generato dal fiume rappresenta circa il 20% del Prodotto interno lordo del Paese.
(AsiaNews)
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