Black Friday: l’attacco dello Stato Islamico alla moschea sciita di Kuwait City ha causato 25 morti

Nel Venerdì Nero della Quinta Colonna jihadista all’interno degli Stati musulmani e non, quasi contemporaneamente agli attacchi in val d’Isere e in Tunisia, i miliziani kamikaze hanno compiuto una strage contro la comunità sciita kuwaitiana. Sul campo 202 feriti per un attacco assurdo nel sacro mese di penitenza del Ramadan

Le forze di sicurezza kuwaitiane e il personale della Mezzaluna Rossa prestano soccorsi alle persone colpite dall'esplosione causata dal kamikaze del sedicente Stato Islamico (foto Afp via Adnkronos)
Le forze di sicurezza kuwaitiane e il personale della Mezzaluna Rossa prestano soccorsi alle persone colpite dall’esplosione causata dal kamikaze del sedicente Stato Islamico (foto Afp via Adnkronos)

Kuwait City – È di almeno 25 morti e 202 feriti il bilancio dell’attentato eseguito da un kamikaze nella moschea sciita Imam al-Sadiq, nel centro di Kuwait City.

Il bilancio dell’attentato rivendicato dal sedicente Stato Islamico potrebbe aggravarsi ulteriormente, visto che la moschea era piena di fedeli in preghiera, nel secondo venerdì di Ramadan.

I jihadisti, in un comunicato postato sui social media, hanno identificato l’attentatore con il nome di Abu Suleiman al-Muwahed e hanno definito la moschea come il “tempio dei negazionisti”. Gli sciiti rappresentano circa il 30% della popolazione del Kuwait, che è complessivamente di 1,3 milioni di abitanti.

Non è la prima volta che i miliziani del cosiddetto Stato Islamico prendono di mira moschee sciite nella regione del Golfo. Nelle scorse settimane, due bombe sono esplose in altrettante moschee saudite. Tuttavia è la prima volta che un attentato del genere colpisce gli sciiti del Kuwait, circa un terzo della popolazione del Paese, che ha finora visto una convivenza tra le due confessioni musulmane senza violenze, indice che è possibile vivere la fede nelle differenze di interpretazione.

(Credit: Adnkronos)

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