Hamilton in qualifica si fa il gulasch con gli avversari: quinta pole all’Hungaroring, nona* stagionale

A Budapest doppietta della Mercedes in qualifica, con il pilota britannico alla sua 47^ partenza al palo in carriera. Vettel e Räikkönen terzo e quinto tempo: si mettono in mezzo Ricciardo che farà una strategia d’attacco (e non molla). Alonso in Q2 riecheggia Mansell di Dallas 1984 in un generoso tentativo di riportare la monoposto ai box

Lewis Hamilton ha conquistato la 47^ pole position della sua carriera davanti al compagno di squadra Nico Rosberg (foto Mercedes AMG F1)
Lewis Hamilton ha conquistato la 47^ pole position della sua carriera davanti al compagno di squadra Nico Rosberg (foto Mercedes AMG F1)


Budapest – Lewis Hamilton ha conquistato la sua 47a pole position in carriera (la quinta in Ungheria e la nona* stagionale), staccando un tempo monstre e infliggendo al compagno di squadra Nico Rosberg un distacco pesantissimo di quasi 6 decimi.

Qualifiche al massimo delle possibilità attuali per le Ferrari, con Vettel terzo e Räikkönen quinto, dopo le terze libere con problemi all’impianto di raffreddamento che avevano impedito al pilota finlandese di provare in assetto di qualifica. Per Vettel decisivo il secondo parziale a livello delle Mercedes. In mezzo alle due rosse di Maranello si è collocato Daniel Ricciardo, che fin dalla Q1 ha tentato di mantenere integro un treno di gomme soft, forse per tentare una strategia a tre soste in gara.

Bottas, con il sesto crono, ha preceduto l’altra Red Bull di Kvyat, il compagno di squadra Massa (che ha pagato una piccola indecisione in staccata alla prima curva), la Toro Rosso di Max Verstappen e la Lotus di Romain Grosjean.

In Q2 generoso tentativo di Fernando Alonso, che dopo 5 minuti dall’avvio della manche si fermava quasi all’ingresso della corsia box con la power unit della sua McLaren ammutolita. A quel punto il pilota di Oviedo scendeva dalla macchina e cercava di portarla ai box, spingendola da solo all’inizio, aiutato dai commissari di pista subito dopo. Prima che questo accadesse, vista la posizione della monoposto, il direttore di corsa esponeva bandiera rossa di sospensione della qualifica.

Le immagini facevano però andare con la memoria a quel GP del Texas a Dallas del 1984, quando Nigel Mansell spinse fino al traguardo la sua Lotus (quella vera…), per crollare a terra una volta superato il traguardo, sopraffatto dal caldo e dalla fatica.

Un’immagine romantica, molto apprezzata dal pubblico dell’Hungaroring, che ha tributato ad Alonso un lungo applauso, ricambiato dal saluto del pilota della McLaren.

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Nella prima eliminatoria Hamilton precedeva Rosberg, Vettel, Kvyat, Räikkönen, Bottas, Maldonado, Massa, Verstappen e Hülkenberg, ultimo della Top10 virtuale. Passavano il taglio anche Grosjean, Ricciardo – che girava con le medium e salvava un treno di soft, indice di una strategia aggressiva per la gara – Perez, Alonso e Sainz, ultimo ad andare in Q2. Eliminati Button, che lamentava malfunzionamento alla parte elettrica della power unit, le due Sauber di Ericsson e Nasr e le due Manor-Marussia di Mehri e Stevens.

In Q2, a parte la bandiera rossa, Hamilton infliggeva quasi mezzo secondo al compagno di squadra Rosberg, poi Vettel, Ricciardo, Räikkönen, Bottas, Kvyat, Massa, Verstappen e Grosjean, ultimo dei transitati in Q3. Eliminate le due Force India di Hülkenberg e Perez, che si mettevano in mezzo Sainz, poi Maldonado e Alonso.

Force India come il gambero: Hülkenberg 11° e Perez 13° non sono stati in grado di entrare nelle prime cinque file. Delusione anche per le Sauber e per Button: “dobbiamo inventarci qualcosa per superare gli altri, perché in rettilineo (in debito di potenza, ndr) non ce la facciamo”, la dichiarazione del campione del mondo 2009 a caldo. Che pena vedere piloti come Button e Alonso costretti a remare come ragazzini…

Domani Hamilton andrà a caccia della quinta affermazione su questo tortuoso circuito, tranne che il meteo non ci metta lo zampino.

* Nel titolo originale la pole in Ungheria era riportata come decima. Un errore sesquipedale, di cui ci scusiamo con i lettori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Primati

In prova: Rubens Barrichello (2004), Ferrari F2004, 1’18’’436 a 201,076 km/h di media

In gara: Michael Schumacher (2004), Ferrari F2004, 1’19’’071 a 199,461 km/h di media

Sulla distanza: Michael Schumacher (2004), Ferrari F2004, 1h35’26’’131 a 192,798 km/h di media

DRS: Doppio settore DRS all’Hungaroring tra le Curve 14 e 1 e tra la curva 1 e 2, con un unico punto di rilevazione del distacco (Detection Point), collocato 5 metri prima della Curva 14: il primo punto di attivazione (Activation Point) è collocato 40 metri dopo la Curva 14 e il secondo 6 metri dopo la Curva 1.


Timing ufficiale

Venerdì 24 Luglio 2015
10:00 – 11:30 Prove libere 1: diretta su Sky Sport F1 (207) – diretta su RaiSport 1
14:00 – 15:30 Prove libere 2: diretta su Sky Sport F1 (207) – diretta RaiSport 2

Sabato 25 Luglio 2015
11:00 – 12:00 Prove libere 3: diretta su Sky Sport F1 (207)diretta RaiSport 2
14:00 – 15:00 (STIMA) Qualifiche: diretta su Sky Sport F1 (207) – diretta Rai2

Domenica 26 Luglio 2015
14:00 – 16:00 (STIMA) Gara: diretta su Sky Sport F1 (207) – diretta Rai 1


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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.