Ginevra 2018, GFG STYLE di Giugiaro si affida a ‘Sybilla’ per predire il futuro elettrico (foto)

GFG STYLE, factory fondata da Fabrizio e Giorgetto Giugiaro nel 2015, sarà presente al Salone di Ginevra 2018 con un proprio stand in cui svelerà in anteprima mondiale Sybilla, concept car elettrica sviluppata con l’azienda eneregetica cinese Envision. Nello stand un tributo alla tradizione del designa torinese: la Chevrolet Corvair di Bertone del 1963

Moncalieri – Per festeggiare l’80° compleanno di Giorgetto Giugiaro, GFG STYLE, factory fondata dal designer torinese insieme al figlio Fabrizio nel 2015,  presenterà in anteprima mondiale al Salone dell’Auto di Ginevra una concept car ad alte prestazioni sviluppata in collaborazione con una nuova azienda energetica cinese, Envision.

Envision sta sviluppando nuove tecnologie da applicare nella e-mobility, l’elettrificazione della mobilità prossima ventura per rendere più compatibile con l’ambiente automotive e trasporti. Obiettivo di Envision è proporre un sistema di trasporto alimentato da energia abbondante, a basso costo e pulita.

“Celebrando l’ottantesimo compleanno di mio padre – dichiara Fabrizio Giugiaro, amministratore delegato di GFG – abbiamo progettato un’auto che combina il confort di un SUV con l’eleganza di una berlina di lusso e il dinamismo di un’auto sportiva”. La forma di quest’auto si inspira all’efficienza evocata dalla piattaforma implementata da Envision’s EnOS™ energy IoT.

“L’integrazione dei sistemi di ricarica dei Veicoli Elettrici nel EV nel sistema elettrico è oggi una delle più grandi sfide per l’industria automobilistica. La mobilità sostenibile può diventare una realtà solo quando nel sistema energetico è integrata una quantità sufficiente di energia pulita per ricaricare milioni di veicoli elettrici e perché questo accada – dichiara Zhang Lei, fondatore e CEO di Envision – i trasporti e i sistemi energetici mondiali devono fondersi in un unico ecosistema. Abbiamo unito le forze con gli GFG STYLE per affrontare questa sfida“.

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Il risultato di questa collaborazione è Sybilla, una berlina di lusso elettrica, 4 porte, elegante e sportiva, ricca di contenuti innovativi sia in termini stilistici che funzionali, con un’ergonomia e un’accessibilità altrettanto rivolte a una nuova integrazione tra guidatore e veicolo.

Nello scenario prospettato da Envision, un’auto deve interagire col sistema di trasmissione dell’energia, attingendo per la ricarica delle batterie quando necessario e fornendo essa stessa energia, quando ferma e inutilizzata. Integrazione che può svilupparsi solo a determinate condizioni di sviluppo tecnologico, già all’orizzonte delle possibilità tecniche prossime venture.

Il nome Sybilla è stato scelto per rievocare il mito latino delle sibille, ma anche un tributo familiare alla moglie di Giorgietto – e mamma di Fabrizio Giugiaro – Maria Sibilla.

Ispirata alle concept di Giugiaro degli Anni 60 e 70, Sybilla ha un tetto in vetro fotocromatico diviso in due parti, con le portiere e vetratura apribili in movimento sincrono per facilitare l’accessibilità nell’abitacolo. Lunga più di cinque metri e alta 1,48, Sibylla ha un parabrezza semovente che, per la prima volta al mondo, scorre verso la parte anteriore per consentire a guidatore e passeggero di salire e scendere comodamente dall’auto. L’accesso ai sedili posteriori avviene invece grazie a due portiere ad ali di gabbiano.

Il design di Sybilla però non è l’unico riferimento alla storia del design torinese. Nello stand al Salone di Ginevra 2018 accanto alla berlina proposta in collaborazione con Envision sarà esposta la Chevrolet Corvair del 1963, sviluppata da Bertone e disegnata dal ventiquattrenne Giorgetto Giugiaro ed esposta proprio al Palexpo in quell’anno. Come dire che tradizione e innovazione possono sublimarsi nell’inventiva italiana.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.