Buggy VW, ritorno al futuro in elettrico!

Al prossimo 89° Salone di Ginevra Volkswagen presenterà un concept full electric dell’iconico Buggy, ispirato ai popolari dune buggy americani degli Anni ’60 e ’70, basato sulla piattaforma MEB, sempre più evidente come base strategica di ampia versatilità – FOTO

Verona – Volkswagen fa rivivere una leggenda dell’automobilismo, soprattutto di quella branca votata al puro divertimento e al tempo libero: la Buggy. “Il ritorno di una leggenda” sarebbe un titolo efficace per descrivere bene la realtà, perché la prima versione totalmente elettrica del suo nuovo Buggy, ispirata ai mitologici Dune Buggy degli Anni ’60 e ’70, è davvero il ritorno di una leggenda.

Al momento in forma di concept car, la Buggy full electric sarà basata sulla piattaforma MEB, che mostra ancora una volta le doti tecnologiche e la grande versatilità che consente al Gruppo VW di poterne fare il fulcro tecnico per la produzione di molti veicoli di ciascuna gamma dei propri brand. 

Il buggy è più di una semplice auto. È vitalità e passione su quattro ruote. Queste caratteristiche si materializzano nel nuovo e-buggy, un’interpretazione moderna e non retro di un classico che, più di ogni altra cosa, dimostra il legame emotivo che la mobilità elettrica è in grado di creare“, ricorda Klaus BischoffResponsabile del Design Volkswagen.

Il concept Buggy aggiunge allo spirito originale di matrice californiana un plus tutto contemporaneo: l’impatto ambientale azzerato. La motorizzazione completamente elettrica dà alla compatibilità ambientale del veicolo quella completezza che i modelli originari avevano solo in nuce, prediligendo piuttosto la libertà e il divertimento come sentimenti ispiratori. Il Buggy elettrico mantiene lo spirito originario, ma appunto lo moltiplica in proiezione ambiente, con l’assenza di tetto, di porte convenzionali e le fiancate scoperte che ne segnano lo stile; con le gomme da off road che ne caratterizzano l’aggressiva impostazione. 

In più, se vogliamo, la piattaforma MEB consente quella flessibilità e quella versatilità di utilizzo che dà alla Volkswagen capacità di produrre modelli di nicchia in volumi ridotti, senza dover prevedere investimenti miliardari. MEB consente quella briosità produttiva che avevano i piccoli costruttori di auto in kit: i kit venivano consegnati agli acquirenti in casse e davano la gioia di costruire da sé stessi la propria macchina. I meno giovani ricorderanno proprio i Dune Buggy con motore di derivazione Volkswagen Maggiolino 1.600, venduti in kit di montaggio.

Del resto, il filone storico delle fun car trova proprio nel mitico Maggiolino il padre di tutte le auto da divertimento, con le varie coniugazioni di carrozzeria, dal modello decappottabile alle carrozzerie speciali prodotte da diversi artisti-carrozzieri. Si calcola che circa 250.000 unità – tra esemplari unici e modelli prodotti in piccola scala – siano stati realizzati fino agli anni ’80.

Il Buggy elettrico, concept in esemplare unico e di cui per il momento non è prevista la produzione di serie, sarà presentato nella Hall 2 il 5 marzo prossimo alle 10.20, nello stand della casa di Wolfsburg, durante il primo dei due giorni riservati alla stampa e agli addetti ai lavori del 

(Foto VW Design) © RIPRODUZIONE RISERVATA  

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.