A Parigi Fognini non sbaglia, per Lorenzi un match di rimpianti, Schiavone e Vinci, avanti march! Knapp e Pennetta knock-out!
Risultati in chiaro-scuro per il tennis italiano al Roland Garros
Parte bene Fabio Fognini nel torneo parigino. Il tennista ligure liquida Andreas Beck in due ore e venti minuti tenendo sempre il controllo del match. Dopo una piccola partenza in sordina, dove ha concesso tre palle break, l’azzurro chiude senza affanni il primo set. Nel secondo set il tedesco prova a mettere fuori la testa dal guscio e strappa il servizio a Fognini alla prima palla break concessagli. Nel quinto game l’azzurro si riscatta e strappa il servizio al tedesco, portandosi sul tre pari. Sul cinque pari Fognini concede una palla break, ma la salva grazie a un potente gancio di dritto e sale sul 6-5. Fabio riesce poi a mettere spalle al muro Beck, che si ritrova sotto 40-0 sul proprio servizio, salva due set point, ma nulla può sullo schiaffo lungolinea di rovescio di Fognini, che conquista così anche la seconda frazione di gioco. Il terzo set scivola via velocemente con Fabio che si porta subito sul 3-0 per poi chiudere con il 6-3 finale, in poco meno di 40 minuti. Nel prossimo turno Fognini affronterà Lukas Rusol, il vincente si scontrerà con Rafa Nadal.
Paolo Lorenzi invece cade contro l’altro tedesco, Tobias Kamke, dopo una battaglia durata oltre tre ore e mezza. L’italiano è riuscito a ribaltare la situazione sotto di 2 set, ma poi nel quinto non è riuscito a conservare il break ottenuto sul 2-0. L’azzurro parte al servizio e durante il primo set concede tre break, il primo dopo due giochi (riconquistato sul 3-2), il secondo sul 3-4 con un rovescio a rete e l’ultimo sul setpoint del 6-3. Stesso copione nel secondo set, nonostante gli incitamenti del coach Galoppini: perde la battuta sul 2-1, riesce a riconquistarla sul 4-2, ma non può nulla quando Kamke serve per il set sul 5-3. Nel terzo set la gara si riapre, sopra 4-3 si procura più palle break, grazie al nervosismo del tedesco che scaraventa la racchetta a terra. Riesce così a salire 5-3 e chiude al primo set point in volée, dopo aver concesso una palla break. Lorenzi prende fiducia e nel quarto set approfitta degli errori del tedesco per chiudere con un perentorio 6-0 in meno di 30 minuti. Il quinto set vede Lorenzi prendere il break al primo gioco per poi riperderlo sul 2-0 con un diritto terminato lungo. Sul 3-2 Paolo concede il break al tedesco, che sale sul 4-2 e poi sul 5-2. Sul proprio servizio Paolo concede 2 match point, ma li salva con un bel servizio e una volée alta. Il terzo matchpoint arriva qualche minuto, con un diritto dell’italiano che si spegne a rete, ma ancora una volta il tedesco lascia scappare l’occasione con una palla a lato. Solo alla sesta occasione Kamke chiude il set sul 6-3. Purtroppo, come ammesso da Lorenzi in conferenza stampa, nell’ultimo set il calo fisico si è fatto sentire anche per problemi al tallone che hanno influito sulla stanchezza e la mancanza di lucidità.
L’aria di Parigi ha senza dubbio un effetto rigenerante per Francesca Schiavone, che supera Melinda Czink e approda al secondo turno. La trentenne ungherese non sarà un test attendibile, visto che è pur sempre la numero 110 del mondo, ma Francesca è apparsa in ottima forma: dominato il primo set, nel secondo si è complicata un po’ la vita non concretizzando un vantaggio importante sul 4-1, ma al momento della verità ha affondato gli artigli. Una Schiavone tonica, non continua per tutto il match, ma fortemente motivata, che ha iniziato a martellare fin dai primi punti. Il cielo plumbeo di Parigi ha riservato uno spicchio di sole a una sua ex regina.
Anche Roberta Vinci non ha avuto alcun problema contro Stephanie Foretz Gacon, trentaduenne francese numero 126 del mondo. Avversaria troppo fragile la francese per la giocatrice italiana, che con la buona posizione in classifica ha anche acquisito grande fiducia nei propri mezzi per non faticare troppo in questi match. Primo set vinto grazie a un solo break e sorniona attesa del crollo dell’avversaria, che dopo aver perso il primo game del secondo set, con la palla game a favore, è praticamente scomparsa dal campo. Roberta nel prossimo turno giocherà contro la Voskoboeva, altra avversaria alla sua portata. Nei quattro confronti diretti, infatti, l’ultimo dei quali risale a Toronto 2009, Roberta Vinci non ha mai perso un set. L’unica sfida slam si è giocata agli Australian Open del 2004: l’azzurra si impose 6-2/6-1.
E’ durata solo un set e poco meno di mezzora l’illusione di avere in qualche modo recuperato Flavia Pennetta. La tennista pugliese gioca un primo set senza sbavature, togliendo due volte il servizio alla Flipkens e chiudendo senza problemi sul 6-2. Purtroppo dura, Pennetta peggiora la già bassa percentuale di prime; la Flipkens invece incrementa la prima di servizio brekkando Flavia nel secondo game. Col trascorrere del match la Flipkens rivede i fantasmi del suo recente passato e riesce a commettere tre doppi falli, ma nonostante tutto la Pennetta non riesce a far suo il game e il break allora lo fa la belga, che si porta a servire sul 5-1. La Pennetta riesce ad accorciare fino al 5-3, poi la belga arriva a set point al nono game e incappa nell’ennesimo doppio fallo. Stavolta Flavia ne approfitta e recupera anche il secondo break. All’improvviso, il il crollo inspiegabile. L’italiana prima cede ancora una volta il servizio – e il set – e poi combina l’ultimo “patatrak” nel secondo game del terzo, quando da 40/0 riesce ancora una volta a farsi breakkare. Il resto è uno stillicidio. Peccato, il derby contro la Schiavone sarebbe stato interessante, ma la strada per il ritorno, per Flavia, sembra ancora lunga e terribilmente tortuosa.
Non ce la fa Karin Knapp a battere l’americana Sloane Stephens, nonostante giochi un buon secondo set. La Stephens parte male nel primo set e va sotto 2-1, ma da lì la Knapp perde 5 game di fila, sbagliando quasi tutti i diritti e dopo 31 minuti è sotto sul 6-2. Reagisce nel secondo set, salendo al 3-0, facendo il break e tenendo il servizio a zero, grazie a un dritto ritrovato ed efficace. Sale sul 4-1, ma nel game successivo commette un brutto doppio fallo che permette alla Stephens di prendere il break (4-3). Il match si gioca sul 5-5, sul breakpoint la Knapp giudica fuori, a torto, un diagonale della Stephens, che conquista il punto e dopo la pausa serve per il match chiudendo sul 7-5 alla prima opportunità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA