A Wimbledon Andreas Seppi sorride, Simone Bolelli e Maria Elena Camerin fuori

Andreas supera Istomin  7-6, 7-6, 5-7, 3-6, 6-3. Simone cede al bulgaro in tre set 6-1, 6-4, 6-3. Maria Elena esce a testa alta contr la Cibulkova: 6-4, 4-6. 6-4

20130626-andreas-seppi-400x280Un successo voluto con le unghie e con i denti. Dopo aver perso terzo e quarto set, sembrava che il match stesse scivolando dalle mani di Seppi, invece Andreas ha tirato fuori le residue energie e si è guadagnato il secondo turno dove lo aspetta il francese Llodra.

E’ stata una battaglia fin dal primo parziale, che Seppi ha ripreso per i capelli, salvando quattro setpoint. Due sul 5-6 (servizio vincente e rovescio in corridoio di Istomin) e due nel tiebreak che perdeva 4-6. Da quel momento, però, ha inanellato quattro punti consecutivi, chiudendo con un bel dritto vincente.

Seppi nei primi due set ha tenuto in mano il pallino del gioco, sfoderando spesso il rovescio slice che metteva in grande difficoltà Istomin. Nel secondo parziale, Andreas ha mancato due setpoint sul 5-4, ma si è rifatto alla grande nel tiebreak. Partenza a razzo (6-0), poi qualche patema (6-3, compreso un doppio fallo), poi 7-3 con un errore di Istomin.

Equilibrato il quarto parziale, dominato dai servizi, e deciso dal break al dodicesimo game, in cui un pregevole rovescio lungolinea di Istomin gli ha permesso di sigillare il 7-5. Il buon momento dell’uzbeko è proseguito nel quarto set, vinto 6-3, ma poi Seppi ha rimesso le cose a posto.

Grande partenza dell’azzurro nel quinto set (3-0): Seppi ha tenuto il proprio servizio sempre con autorità e non ha tremato al momento di chiudere il match, trionfando con l’ultimo servizio vincente.

Scuro in volto e visibilmente preoccupato Simone Bolelli ha esplicato, comunque con grande tranquillità, i problemi che da alcuni mesi Wimbledon The Championships 2011affliggono il suo polso. Nel suo volto c’è la grande preoccupazione nel trovare un avversario molto più sfuggente, incomprensibile e tosto di quelli che trova in campo. Oggi ha perso nettamente con Dimitrov, ma la sconfitta è l’ultimo dei suoi pensieri attuali.

“Venerdì, la prossima settimana, farò altri accertamenti per vedere se qualcosa attorno al tendine è saltato, perché il male c’è sempre, non va via, sono tre mesi…quello che mi era stato detto, di giocare anche con il dolore, che era solo una botta, una distorsione…c’è qualcosa di più profondo. Alla partita di oggi non davo grande importanza, sono entrato in campo e ho giocato il match per quanto ho potuto, senza grandi aspettative. Non penso sinceramente al match, la mia preoccupazione è il polso che non guarisce, il match di oggi non ha grande importanza. L’operazione è un’opzione, anche se spero non sarà necessario. Sono stato un mese senza giocare, poi pian piano ho ripreso, ma sempre con il dolore. Il mio problema è molto raro, soprattutto nel tennis, quindi non si sa bene come agire. Sono preoccupato, già dall’inizio sapevo che era un infortunio grave, dentro di me sapevo che non era una sciocchezza, perché non c’è stato un giorno in cui non ho avuto male. Allo stesso tempo sì, sono scoraggiato, perché ora perderò altri tornei, altri punti nel ranking, però la preoccupazione è il polso, il resto viene dopo”.

20130626-maria-elena-camerin-600x350Merita comunque un applauso Maria Elena Camerin, che ha lottato per quasi tre ore,  ha giocato alla pari con Dominika Cibulkova, n.19 del mondo, 155 postazioni più avanti del suo 174.

Ma per due set e mezzo la trentunenne di Motta di Livenza ha accarezzato la sensazione di tornare a vincere un match main draw dopo nove anni (nel 2004 arrivò infatti al secondo turno), un incontro Slam dopo quasi tre anni (ultima gioia a Flushing Meadows, nel 2010).

Un match da ammirare, quello dell’italiana, perché se è vero che a dare un grossissimo contributo al delinearsi del risultato ci ha pensato la slovacca, al solito abile nel mescolare idromele e arsenico, ma la Camerin è stata comunque mirabile nel opporre una grandissima difesa al gioco di accelerazioni della Cibulkova. Che è subito andata in difficoltà, in confusione, ma recuperato nel sesto gioco il break di vantaggio e fatto proprio il primo set, si pensava che la giocatrice favorita prendesse il largo. Invece il secondo set è stato la fotocopia del primo, con la differenza che la Camerin ha saputo reagire alla grandissima al controbreak, un controbreak subito al termine di un game ferocissimo; sul 3-3 ha infatti ritrovato immediatamente il break di vantaggio, che non ha più ceduto.

L’assalto al fortino è continuato nei primi game del terzo, con la Cibulkova però brava a non perdere la pazienza nel vedere ogni sua accelerazione recuperata dalla stoica italiana nella prima palla break, con la volee in allungo nella seconda.

Non convertita un’altra chance nel turno di risposta successivo, l’azzurra ha finito per subire l’attacco della Cibulkova, che ha trovato una delle sue fulminanti accelerazioni con il rovescio lungolinea per il 3-1.

Al cambio campo sul 1-4, l’azzurra ha chiesto un trattamento alla coscia destra, stremata dalle continue corse del match, ma nel game per chiudere la partita, la Cibulkova è tornata a risiedere nel disastro: avanti 40-15, si è autoannullata tre match point con due errori senza santi e un doppio fallo.

Ma i tempi delle speranze erano agli sgoccioli: la slovacca ha ritrovato immediatamente gioco e campo per mettere a segno il break finale.

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Alessandro Ceci

Sono laureato in Scienze della Comunicazione e ho collaborato con diverse testate nazionali, occupandomi di cronaca locale. Nel 2012 mi sono trasferito a Milano per completare la mia formazione. Da sempre appassionato di calcio, ho curato la pagina sportiva della redazione di Frosinone per “Il Tempo” di Roma. Nello stesso periodo ho collaborato con Tuttosport come corrispondente del Frosinone Calcio. Sono cresciuto a "pane e pallone", ma mi interesso di tennis, basket e volley. Su THE HORSEMOON POST scriverò di palle (calcio, tennis, basket e volley)...