Operazione Husky, settanta scatti dopo settant’anni
Phil Stern è sbarcato di nuovo in Sicilia per l’anniversario dello Sbarco degli Alleati
“Phil Stern. Sicily 1943” è il titolo della mostra fotografica curata dallo storico Ezio Costanzo e visitabile, dallo scorso 10 luglio fino al 17 agosto, presso la Galleria del Credito Siciliano di Acireale per poi arrivare al Palazzo delle stelline a Milano e alle Ciminiere di Catania dal 14 dicembre al 14 marzo 2014.
Settanta scatti arricchiti da altre cento immagini raccontano gli ultimi momenti della Seconda Guerra Mondiale e di quell’operazione Husky che annunciò la cacciata di tedeschi e italiani dalle coste sabbiose della Sicilia.
Settant’anni dopo, in occasione dei festeggiamenti per lo Sbarco delle truppe anglo-americane sull’isola – a Licata prima e a Catania poi, passando per Gela e Comiso – i siciliani hanno scelto così di rispolverare il recente passato e di alimentare una immagine diversa per questa fascia di territori poco conosciuti.
La figura di spicco su cui è stata incentrata l’intera settimana di eventi commemorativi è stata proprio quella di Phil Stern che grazie alla ferma volontà di Ezio Costanzo, di Ornella Laneri – Presidente Confindustria Alberghi Sicilia – e di Salvatore La Lumia – Presidente Movimento Turismo del Vino Sicilia – è tornato, ormai ultranovantenne, sugli stessi luoghi che, nella veste di giovane fotoreporter arruolato nei Rangers, aveva immortalato prima di divenire il celebre fotografo di divi come Marlon Brando e Marilyn Monroe.
Commosso e infaticabile, accompagnato da figli e nipoti, Stern ha visitato la base americana di Sigonella, ricevuto la cittadinanza onoraria dalle città di Gela e Licata dove è stato accolto, lo scorso 6 luglio, dalla famiglia La Lumia – il cui palazzo era stato requisito per divenire il primo quartier generale delle truppe – per poi inaugurare l’esposizione di Acireale.
Testimone oculare e simbolo vivente di un capitolo fondamentale della storia contemporanea mondiale, Phil Stern non ha rilasciato alcuna dichiarazione sui momenti di guerra, sul dolore, la viltà o gli atti eroici che l’hanno contrassegnata. Nessun riferimento alle mitragliatrici, al fuoco e al pianto, alle urla di terrore delle donne o alle facce cadaveriche di amici e comuni cittadini. Ha, invece, raccontato la Sicilia, la sua gente e i suoi territori in parte rimasti intatti, proprio come settant’anni fa.
Insieme all’umanità trapela dai suoi scatti la straordinaria bellezza dei luoghi che stanno cercando un riscatto anche attraverso questa occasione storica. L’arrivo di Stern in Sicilia e i festeggiamenti per lo Sbarco degli Alleati devono, infatti, essere letti non solo come eventi hic et nunc ma come incipit di un pensiero più ampio volto a fare di questi siti tappe di un tour della memoria per target specifici di visitatori.
Trattasi quindi di un’ulteriore opportunità per la Sicilia che, al di là delle manifestazioni anti-sbarco promosse dai No Muos e le mediocri rivalità di paese tra associazioni desiderose di ottenere la paternità dell’idea, necessita urgentemente di un rilancio turistico e quindi economico ma che stenta ancora a riconoscere un percorso chiaro su cui puntare.
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