Corte di Strasburgo condanna Italia, violati diritti di Bruno Contrada

L’ex vicedirettore del SISDE (servizi segreti civili) aveva chiesto la sospensione della pena per potersi curare

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Strasburgo – La Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha dato oggi ragione a Bruno Contrada, rilevando la violazione da parte dell’Italia del divieto di trattamento inumano e degradante nella detenzione dell’ex prefetto, a dispetto delle sue ripetute richieste di clemenza per far fronte a problemi di salute.

L’ex vicedirettore dei servizi segreti civili (SISDE) fu condannato a 10 anni di reclusione nel 1996 per i suoi legami con la mafia. Nel 2007 Contrada chiese di porre fine o di sospendere la sentenza per motivi di salute, ma le sue richieste furono respinte.

La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha oggi deciso, sulla base dell’appello di Contrada, che l’Italia in questo caso ha violato l’articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo che proibisce in modo espliciti ogni trattamento penale degradante.

Contrada ora riceverà un risarcimento provvisionale di 15.000 euro dallo Stato italiano, mentre alla sentenza non è definitiva e potrà essere appellata entro tre mesi.

Credit: AGI