F1, GP del Bahrain. Hamilton e Rosberg comandano nelle prime libere, ma Alonso si beve la Red Bull

Terzo tempo per Alonso, dietro le due Mercedes. Poi Hulkenberg, Button, Raikkonen e Magnussen. Kvyat, russo che non russa, precede Perez e Vettel, ultimo della Top Ten. Vettel convocato da Jean Todt: rimprovero ufficiale in arrivo per “linguaggio scurrile”

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Manama – Lewis Hamilton, per la serie “dove eravamo rimasti?”. Dalla Malesia al Bahrain, cambia la latitudine, ma la musica non cambia. Miglior tempo nelle prime libere del GP del Bahrain per il “nero” (come lo chiama Leo Turrini) che intende fare neri (di mazzate…in termini di secondi di distacco) tutti gli altri, davanti al compagno di squadra Nico Rosberg, leader della classifica piloti.

Ma la novità è che al terzo posto – almeno per ora – c’è la Ferrari di Fernando Alonso, a poco più di 4,5 decimi, una realtà che supera il crono, visto che entrambi i piloti sembrano più sorridenti. Del resto, chi si difende attaccando non può che avere questo approccio.

Quarto tempo per il tedesco che fa l’indiano, Nico Hülkenberg, davanti alla prima McLaren di Jenson Button, che precede la seconda F14T di Kimi Räikkönen. Magnussen, sulla seconda monoposto di Woking, precede la prima Toro Rosso, quella del giovanissimo Daniil Kvyat, il russo-che-non-russa: pesta il pedale e va come un fulmine, questo diversamente-romano velocissimo.

Ultimi due posti nella Top Ten per Sergio Perez (Force India) e Sebastian Vettel, con la prima Red Bull, cui non deve andare giù il circuito, forse per la configurazione elettronica del motore Renault, forse per il flussimetro che funziona male, forse perché Vettel si nasconde.

Tre sostituzioni alla Caterham, alla Williams e alla Sauber. Sulla verde monoposto di Kobayashi è salito il danese Robin Frijns, pilota di riserva del team anglo-malese; sulla Williams Martini Racing di Valtteri Bottas è salito il third driver, il brasiliano Felipe Nasr; mentre sulla Sauber di Esteban Gutierrez è salito il terzo pilota del team elvetico, Giedo van der Garde. La figura migliore in assoluto l’ha fatta Nasr, 13° tempo a poco più di mezzo secondo dal caposquadra Massa, ma se rapportiamo i tempi Giedo van der Garde, a soli 2,61 decimi da Sutil, è stato il più performante.

Continua la lotta di sopravvivenza della Lotus, relegata nelle retrovie.

Si sono visti alcuni svarioni e molti traversi, più per il funzionamento saltellante del complesso sistema di frenata brake-by-wire che per la spericolatezza garibaldina dei piloti, ridotti a pennellatori di curve. Che pena.

Antonio Boselli, inviato di Sky in F1, ha rivelato che Sebastian Vettel è stato convocato ufficialmente dal presidente della FIA, Jean Todt, che lo ha già richiamato informalmente per il linguaggio scurrile utilizzato a volte dal quattro volte campione del mondo. In particolare, sembra che al Signore di Place de la Concorde non sia piaciuto il commento di Vettel sul rumore delle monoposto del 2014, definito “uno schifo”.

Una convocazione, se ci passate il linguaggio colorito, che è una stronzata fotonica… (ora ci convocherà l’editore per un rimprovero, ma visto che l’editore è uno con il quale abbiamo una certa confidenza, confidiamo nella comprensione…)…

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.