L’ISIL minaccia la Turchia: “libereremo Istanbul”

Nel corso di un’intervista al giornalista Medyan Dairieh, per l’emittente “Vice News“, Abu Mosa, portavoce del movimento proclamato califfato islamico dal capo Abu Bakr al Baghdadi, ha definito “apostata” il governo della Turchia. Uccisa una giornalista curdo-irachena nel campo profughi di Makhmur in un attacco jihadista

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Ankara – Abu Mosa, portavoce dell’ISIL, ha minacciato un intervento del gruppo jihadista a Istanbul in un’intervista al giornalista palestinese Medyan Dairieh, per l’emittente “Vice News”. L’intervista è stata rilasciata a Raqqa, in Siria.

La Diga di Atatürk

Nel video filmato da Dairieh, Mosa afferma che lo Stato islamico deve “liberare Istanbul“, accusando la Turchia di aver deviato il flusso del fiume Eufrate. “Prego che il governo apostata (della Turchia, ndr) riconsideri le sue decisioni perché se non lo fanno, lo faremo noi per loro liberando Istanbul“, ha detto. “È una chiara minaccia. Se non la aprono (la diga di Ataturk in Turchia, ndr) lo faremo noi da Istanbul“, ha aggiunto Mosa.

Nello scorso maggio, il governo siriano aveva accusato i gruppi jihadisti di aver tagliato le forniture di acqua ad Aleppo. Poco dopo invece il quotidiano libanese “Al Akhbar” aveva accusato il governo turco di deviare il corso del fiume Eufrate, un’accusa che Ankara ha sempre respinto.

Intanto una giornalista curda, Deniz Firat, che lavorava per l’agenzia di stampa Firat, è stata uccisa nella notte nel corso di un attacco dell’ISIL contro il campo profughi di Makhmur, nel nord del Paese, dove sono si sono rifugiate alcune famiglie curde. La notizia è stata confermata da fonti ufficiali curde.

Makhmur, a 280 chilometri a nord di Baghdad, è una delle zone prese di mira dai jihadisti dell’ISIL negli ultimi giorni.

(AGI, agenzie)