Allarme nucleare in Kazakistan: scomparso materiale radioattivo molto pericoloso

Mobilitate le forze armate e l’intelligence: si teme che l’involucro possa cadere in mani sbagliate. Potrebbe essere utilizzato come base per una “bomba sporca”

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Astana – Allerta nucleare in Kazakistan, dove le autorità hanno mobilitato la sicurezza nazionale per la perdita di un contenitore in cui era custodita una una sostanza altamente radioattiva e pericolosa, il Cesio-137. Un portavoce della polizia nella regione di Mangistau ha spiegato che il materiale – usato per scopi medici e anche come sottoprodotto di reattori ed esplosioni nucleari – sembra essere caduto da un mezzo di trasporto. “Finora il contenitore non è stato ritrovato”, ha ammesso.

Le autorità si sono accorte della scomparsa del materiale radioattivo mercoledì scorso, 27 agosto.

L’esposizione all’isotopo radioattivo Cesio-137, che ha un tempo di dimezzamento di 30 anni, può causare 20140902-cesio-137-320ustioni gravi o addirittura la morte. La popolazione della zona è stata allertata del pericolo ed è stata ammonita a non aprire il contenitore, che pesa tra i 50 e 60 kg.

Nelle operazioni di ricerca è impegnata tutta la struttura della sicurezza nazionale: polizia, forze armate e intelligence civile e militare. L’origine del materiale smarrito non è chiara. Il Kazakistan ha ereditato testate nucleari e un sito per la sperimentazioni di queste armi dall’epoca Sovietica.

L’incidente è già stato denunciato all’Aiea, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica delle Nazioni Unite, secondo le procedure internazionali. Non si conosce ancora se per le operazioni di ricerca è stata richiesta dal governo kazako qualche forma di assistenza internazionale. 

La scomparsa del contenitore del Cesio-137 è preoccupante. L’isotopo non può essere utilizzato per costruire una bomba atomica, ma può invece servire per la costruzione di una “bomba sporca”, ossia una bomba convenzionale (con esplosivo ordinario) contenente però il materiale radioattivo, capace di “inquinare” il raggio della eventuale esplosione per diversi chilometri. 

L’incubo corrente nell’intelligence occidentale (e non solo) è che tale materiale possa arrivare nelle mani di entità politicamente irresponsabili e, per questo, capaci di utilizzarlo senza esitazioni.

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