I jihadisti dell’Isil diffondono un nuovo video dell’ostaggio britannico John Cantlie

Il giornalista critica la strategia statunitense, la Coalizione contro lo Stato Islamico e il ricorso ai raid aerei. Poi “provocazioni” sulle forze armate irachene

20140930-John-Cantlie-video-655x436

Baghdad – I jihadisti dello “Stato islamico” hanno diffuso un nuovo video in cui il giornalista britannico John Cantlie, in mano ai terroristi da quasi due anni, attacca la strategia americana in Iraq e Siria. Si tratta del terzo filmato in cui appare Cantlie, vestito con la tuta arancione simile a quella dei detenuti di Guantanamo (cui però non viene riservato lo stesso “trattamento” barbaro). Nel video l’uomo è seduto a un tavolo e parla guardando direttamente la telecamera, criticando il ricorso ai raid aerei da parte del presidente Usa Barack Obama e la “resistenza” delle truppe irachene all’avanzata dei jihadisti.

La capacità di fuoco aerea va bene per colpire obiettivi precisi, ma non va bene per conquistare e tenere il controllo del territorio – afferma il giornalista britannico – per questo servono truppe capaci e disciplinate ed è difficile immaginare come questa accozzaglia di esercito, con una lunga storia di fallimenti, possa diventare una fanteria credibile“, osserva Cantlie riferendosi alle truppe irachene. Cantlie prosegue il suo discorso sottolineando che ci vorranno mesi prima che l’esercito iracheno sia pronto a combattere e bollando i ribelli dell’Esercito libero siriano come “indisciplinati, corrotti e incapaci“.

Cantlie usa argomenti che trovano la radice in una etero-direzione dei comandanti dell’Isil, una nuova forma di tortura psicologica usata proprio per la guerra psicologica nei confronti dell’Occidente. 

Il nuovo video è il secondo della serie “programmi” presentati dall’ostaggio britannico per condannare l’iniziativa militare della comunità internazionale nella regione, dopo quello diffuso martedì scorso. Il primo video dell’ostaggio risale invece a due settimane fa, quando Cantlie annunciò che avrebbe parlato dello Stato islamico in futuri filmati.

Il giornalista britannico venne rapito in Siria nel novembre 2012 insieme al collega americano James Foley, ucciso dall’Isis lo scorso agosto.

(TMNews)