Tripoli, commando di ‘professionisti’ uccide capo dei trafficanti di migranti e 8 uomini di scorta

Al-Maskhout, ex ufficiale dell’esercito libico ai tempi di Gheddafi,era il dominus del traffico di disperati (e non) che partono dalla Libia per arrivare in Europa senza documenti e passare le maglie allargate dei controlli italiani (ora sottoposti a commissariamento europeo)

Roma – Salah Al-Maskhout, primaria personalità delle milizie di Zuwara ed ex ufficiale dell’esercito libico ai tempi del colonnello Gheddafi, è stato ucciso ieri mattina nel corso di un blitz effettuato da un imprecisato commando di ‘professionisti‘. Lo riporta il Libya Herald, citando fonti della capitale.

Il commando ha agito infatti in modo professionale, bloccando prima la strada e poi attaccando il convoglio di Al-Maskout. Neutralizzate anche le otto guardie del corpo di questo contrabbandiere internazionale di migranti, noto per la sua spregiudicatezza e ferocia.

Al-Maskhout è stato colto mentre lasciava la casa dei genitori, nella zona del Medical Center di Tripoli, da un numero imprecisato di uomini armati, di cui alcuno è rimasto ucciso nel conflitto a fuoco. Gli ‘attaccanti’ – secondo testimoni citati da ‘Libya Herald‘ – usavano armi corte (pistole e mitragliette), mentre la scorta del trafficante era dotata di AK-47 Kalashnikov, fucili di assalto di derivazione militare, che si sono però rivelati inutili di fronte alla condotta ‘chirurgica’ degli inscursori.

Le modalità dell’attacco infatti non fanno ritenere possibile una matrice interna libica: gli analisti internazionali propendono piuttosto per un’azione militare di un commando di incursori di qualche forza armata operante nel Mediterraneo, probabilmente in azione dopo adeguata azione di sorveglianza e raccolta dei dati in ambiente C4i (Comando, Comunicazione, Controllo, Computer analysis & Intelligence).

Secondo il quotidiano libico, l’obiettivo non è stato scelto a caso, perché Zuwara è considerata la capitale del traffico di migranti dalla Libia.

Tuttavia, come rileva implicitamente LH, c’è anche la possibilità che l’azione possa essere stata ‘favorita’ – o tollerata – dalle autorità del cosiddetto ‘governo di Tripoli’, sempre più in imbarazzo con la Comunità Internazionale a causa del traffico di migranti dalla Libia, ma anche con crescenti difficoltà interne, perché nella popolazione sembrerebbe montare la rabbia contro azioni che mortificano l’economia locale, bloccano i commerci leciti e causano tragedie come quella dello scorso mese, quando nei pressi della città di Zuwara morirono centinaia di persone in mare aperto e la gente del posto si adoperò per comporne pietosamente i cadaveri raccolti in spiaggia.

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