Siria, forze di Assad avanzano, mentre Mosca riduce bombardamenti. ISIS lancia jihad contro Usa e Russia

Siria e Iran starebbero preparando azione vicino al confine turco. Colpiti 32 obiettivi, tra cui un deposito sotterraneo dell’ISIS, un sito di produzione di mine anticarro e un deposito di veicoli blindati. L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (con sede a Londra) ha rivelato che l’esercito siriano legittimo ha attaccato sia ribelli ‘laici’ che i miliziani di al-Nusra nei pressi di Homs, confermando la presenza nella zona dei jihadisti affiliati ad al-Qaeda. I jihadisti accusano Mosca e Washington di condurre “una guerra crociata contro i musulmani”, considerando i due Paesi sullo stesso versante del fronte

Mosca – La Russia ha ridotto i suoi raid aerei sulla Siria dopo aver colpito 32 obiettivi in 24 ore, sostenendo però che “l’intensità dei blitz” dell’aviazione russa “è leggermente diminuita” in conseguenza di un mutamento registrato sul terreno, perché “la linea del fronte con i gruppi terroristici dell’Isis sta cambiando a causa di offensive attive con le forze armate siriane”.

Questo ha dichiarato ieri il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, mentre il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, ha spiegato che “l’operazione antiterroristica di Mosca trova sostegno in molti Paesi“.

L’esercito legittimo siriano, con il supporto aereo dell’aviazione russa, ha attaccato le postazioni dei ribelli nei pressi di Homs. Gli aerei russi sono tornati nell’aeroporto di Lakatia senza subire conseguenze.

Il numero di bersagli colpiti dai caccia russi nelle province di Damasco, Idlib, Hama, Deir Ezzor e Aleppo è dimezzato rispetto a martedì scorso, quando Mosca aveva dichiarato 86 obiettivi colpiti.

Nelle scorse 36 ore sarebbero comunque stati neutralizzati bersagli chiave. I “Su-24M vicino al villaggio di Qusayr al-Ward, la provincia di Aleppo, hanno inferto un duro colpo al posto di comando di militanti dell’Isis” ha spiegato Konashenkov. Ancora, alla del villaggio di El-Atareb, nella provincia di Idlib, un Sukhoi 25 ha colpito un laboratorio sotterraneo, che produceva mine altamente esplosive destinate alle autostrade siriane. Secondo il ministero della Difesa russo, nella stessa Idlib bombardieri Sukhoi 24M hanno colpito anche un rifugio con veicoli blindati.

Secondo Mosca, gli ultimi raid hanno distrutto un missile antiaereo complesso caduto nelle mani dei militanti presso Ghuta, circa 50 chilometri a nord-est di Damasco. Intanto la tv di stato siriana ha riferito che l’esercito del presidente Bashar al Assad ha lanciato un’offensiva nella provincia di Homs, prendendo il controllo del villaggio Al-Dar Al-Kabirah.

Infine in base a quanto riferito dal controverso Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR), che ha sede a Londra, durante gli scontri nella provincia settentrionale di Homs l’esercito di Assad avrebbe attaccato i ribelli ‘laici’, così come il gruppo terroristico Al-Nusra. Mentre gli aerei bombardavano le posizioni dei militanti, le forze governative hanno sferrato l’attacco con mitragliatrici pesanti. 

Intanto si rincorrono indiscrezioni da fonti locali che la Siria, con il supporto delle forze paramilitari iraniane inviate a supporto del presidente Assad, stia preparando un’operazione di terra vicino al confine turco. 

Sul fronte dei negoziati tra Mosca e Washington, rappresentanti dei due Paesi si sono incontrati nei giorni scorsi per approfondire i colloqui volti a evitare incidenti fra le rispettive aviazioni, impegnate nei raid aerei in Siria contro obiettivi dell’ISIS. 

Il ministro della Difesa americano Ash Carter ha rilevato che le posizioni di Mosca e Washington sulla Siria continuano “a restare distanti”, ma l’obiettivo dei colloqui rimane quello di trovare una via comune per garantire la sicurezza dei piloti dei caccia impegnati nei bombardamenti

I dirigenti dell’ISIS, come risposta agli attacchi aerei statunitensi e russi sulle milizie jihadiste, hanno lanciato il jihad contro Russia e Stati Uniti, rilanciando sul web messaggi istigazione ad attaccare sia Mosca che Washington.

Abu Mohamed al-Adnani, portavoce del sedicente Stato Islamico, ha lanciato un appello “ai musulmani di tutto il mondo, perché lancino il jihad contro i russi e gli americani”, che starebbero conducendo “una guerra crociata contro i musulmani“. In precedenza anche il leader di al-Nusra, in lotta con ISIS per il predominio jihadista sul teatro siriano, aveva esortato i mujaheddin del Caucaso a combattere e uccidere i russi, per vendicare gli attacchi aerei.

In qualche modo, i jihadisti islamici vedono Russia e Usa sullo stesso fronte, quello di opposizione alla barbarie islamista. Peccato che Obama non mostri la stessa lungimiranza strategica di Putin, con il quale potrebbe imporre una pax russo-americana in Medio Oriente, salvaguardando gli interessi di tutti in modo equilibrato e razionale. Ma si sa, la razionalità non alberga in questo momento alla Casa Bianca…

(Fonte: askanews, agenzie) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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