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L’acqua in Sicilia è un problema non solo a Messina. Il “caso Gela”, storia di un miraggio pagato a peso d’oro

di Giorgia Turco e Vincenzo Scichilone

Una petizione lanciata su Change.org da un gruppo di cittadini chiede che la scandalosa situazione idrica di Gela sia affrontata con la stessa lucidità utilizzata per Messina, dove si è verificata un’emergenza, mentre nella città del Golfo la somministrazione a singhiozzo di acqua non potabile avviene con regolare normalità, nonostante le pretese di pagamento integrale da parte dell’ente gestore del servizio

Gela – Allo scandalo di Messina – dove per quasi una settimana la popolazione è rimasta senza acqua per una frana che ha danneggiato l’acquedotto – una città è abituata da sempre, nel silenzio connivente delle istituzioni (o sedicenti tali): Gela.

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Da quasi una settimana, a causa di una perdita di una conduttura, la parte alta della città è ancora senz’acqua, una vergogna assoluta che avviene simultaneamente alla frana nel Messinese, che ha smosso l’attenzione e la solidarietà della (cosiddetta) politica, solo dopo un rilancio continuo sui social network.

In realtà la pubblica amministrazione – politica e burocratica – non ha mai risolto l’emergenza idrica della città, costretta a soffrire l’erogazione idrica a singhiozzo, il conseguente ricorso frequente a costose autobotti private, il posizionamento di antiestetiche cisterne per l’accumulo di acqua su terrazze o cantine, il pagamento di bollette salate all’ente gestore Caltaqua.

Una situazione ormai insostenibile in una città che sembra funzionare al contrario del mondo normale, visto che – a fronte di ripetuti divieti di uso potabile a causa di contaminazione fecale – ai cittadini viene richiesto il pagamento del canone massimo come se il prezioso liquido fosse regolarmente potabile. Di fronte a questa situazione – di dominio pubblico – amministrazioni locali (Regione, provincia e comune) e magistratura non hanno mai intrapreso un’azione di censura nei confronti dei responsabili di una situazione scandalosa in tutta la sua evidenza.

Così, alla luce della legittima mobilitazione per Messina, un gruppo spontaneo di 20151101-petizione-gela-800x597cittadini gelesi ha deciso di smuovere le “acque” – più che mai d’uopo affermarlo – lanciando l’hashtag su Twitter #GelacomeMessina e una petizione online su change.org con lo scopo di accendere i riflettori anche sulla situazione di Gela, con l’obiettivo sia di stimolare l’orgoglio e le coscienze dei tanti cittadini piegati in una rassegnazione senza speranza, ma anche l’azione delle autorità mostratesi finora incompetenti e inattive nella risoluzione del problema.

Un tentativo di stimolare anche la cittadinanza, per rimuovere quell’abitudine all’assenza di servizi basilari e incentivare la pretesa di una buona amministrazione, non promesse elettorali.

Questo gruppo di cittadini si rivolge al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, alla prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta e al Sindaco Domenico Messinese, per chiedere “di utilizzare la stessa attenzione e la stessa celerità (utilizzata per Messina, ndr) anche nei confronti di Gela”. “Urge trovare immediate soluzioni di medio termine, capaci di liberare Gela dall’annoso problema che la attanaglia, assicurando ai cittadini tutti un giornaliero approvvigionamento di acqua potabile e non inquinata al giusto prezzo, come dovrebbe essere in ogni paese che voglia dirsi civile” si legge nella petizione lanciata sul web (che può essere firmata cliccando qui).

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ULTIMO AGGIORNAMENTO 5/11/2015, ORE 01:42:13 | (Foto di Gabriella Giordano, via Facebook, pubblicate per gentile concessione dell’autrice) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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