Vita più lunga per i motori endotermici con gli e-fuel Audi? Dopo e-gas ed e-diesel, in arrivo e-benzin (e-tesaluto…)
Audi promuove la tecnologia e-fuel e avvia la sperimentazione di un nuovo carburante sintetico, e-benzin, non derivante dal petrolio, sintetico e con alto potere antidetonante, che si affianca all’e-gas già sul mercato. Presto al via la produzione dell’e-diesel in un impianto pilota. Gli e-carburanti potranno dare nuova vita ai motori endotermici? Matthias Müller a Ginevra ha frenato sulla morte annunciata del diesel
Verona – Le strategie di sviluppo delle case automobilistiche verso automobili ecocompatibili sono sempre più aggressive, tese alla ricerca di nuove modalità di utilizzo delle fonti energetiche, con deciso spostamento dell’asse su quelle ecosostenibili. Rientra in questo scenario lo sforzo tecnologico di Audi, brand del gruppo Volkswagen, che da tempo lavora allo sviluppo dei cosiddetti e-fuel, e-carburanti in grado di abbattere le emissioni nocive nell’atmosfera.
Ai carburanti puliti e-gas ed e-diesel si affianca la nuova e-benzin, un carburante sintetico su cui i ricercatori di Ingolstadt hanno raggiunto un traguardo importante, tappa importante di un percorso ancora non concluso. In collaborazione con la Global Bioenergies di Leuna (Sassonia-Anhalt), per la prima volta sono stati prodotti 60 litri di Audi e-benzin da fonti rinnovabili, una quantità di carburante non di livello industriale, ma sufficiente per condurre i primi passi della sperimentazione su un motore.
«Il nuovo carburante, come tutti gli Audi e-fuel, offre numerosi vantaggi. È indipendente dal petrolio, compatibile con le infrastrutture esistenti e offre la prospettiva di un ciclo del carbonio chiuso», ha dichiarato Reiner Mangold, Direttore dello Sviluppo Prodotti Sostenibili di Audi AG.
Sotto il profilo chimico, l’Audi e-benzin è sostanzialmente un isoottano liquido, ricavato da biomasse attraverso due fasi. Nella prima, la Global Bioenergies produce isobutene gassoso (C4H8). Nella seconda, il centro Fraunhofer per i processi chimico-biotecnologici (CBP) di Leuna trasforma l’isobutene in isoottano (C8H18) attraverso l’aggiunta d’idrogeno. Grazie all’assenza di zolfo e benzolo, la combustione dell’isoottano produce una quantità particolarmente bassa di sostanze nocive. I ricercatori della casa dei Quattro Anelli stanno analizzando il rendimento del carburante ottenuto su un motore tradizionale, in modo da studiarne rendimento, caratteristiche di combustione ed emissioni.
L’e-benzin si conferma un carburante sintetico purissimo, con un eccellente potere antidetonante, caratteristica che consentirà ad Audi di realizzare motori con un rapporto di compressione ancor più elevato, ottenendone un livello d’efficienza superiore allo standard. Questa benzina ecologica rientra in un piano di lungo periodo del gruppo tedesco, ma già nel medio periodo i partner del progetto si propongono di affinare il processo produttivo per renderlo indipendente dalle biomasse. A quel punto, sarà sufficiente l’uso di anidride carbonica e idrogeno realizzato con il metodo rigenerativo.
Già oggi, gli e-fuel Audi supportano la mobilità sostenibile giacché consentono la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) dei motori endotermici su cui vengono utilizzati. Si stima che questo abbattimento delle emissioni sia dell’80% nell’uso esclusivamente a gas metano, considerando l’intero ciclo di utilizzo dell’automobile (il cosiddetto Well-to-Wheel, ossia il bilancio ambientale che pondera la produzione di carburante e il ciclo di marcia dell’auto) rispetto a un analogo modello – per classe e potenza – dotato di un motore a benzina convenzionale.
Per Audi gli e-carburanti non sono un semplice studio di laboratorio, visto che fin dal 2013 la casa di Ingolstadt offre sul mercato l’Audi e-gas, carburante rinnovabile, prodotto in parte nell’impianto Power-to-Gas di Werlte, nei pressi di Emsland, Bassa Sassonia.
Ma nella gamma degli Audi e-fuel è incluso anche l’Audi -diesel, sviluppato dal 2014 al 2016 insieme alla Sunfire GmbH di Dresda in un impianto pilota. Analogamente a quanto avviene nel sito di Werlte, fu utilizzata energia elettrica da fonti rinnovabili e le materie prime impiegate erano, anche in questo caso, acqua e CO2. Il prodotto finale fu denominato Blue Crude, che poteva essere raffinato e trasformato in Audi e-diesel.
Dall’inizio del 2018, l’Audi sta realizzando nuovi impianti a Laufenburg, nel Canton Argovia, in Svizzera, in cui saranno prodotti 400 mila litri all’anno di Audi e-diesel insieme ai partner di progetto, Ineratec GmbH ed Energiedienst Holding AG, grazie all’uso di energia elettrica prodotta solo con centrali idroelettriche.
Nei piani di sviluppo di Audi c’è l’avvio di servizi diretti che ruoteranno attorno all’automotive e alla vendita degli autoveicoli. Tra questi servizi potrà esserci la fornitura di energia elettrica per le flotte e-tron o gli e-fuel per le auto con motore convenzionale a Ciclo Otto e a Ciclo Diesel? I tempo ci dirà di più.
Resta il fatto che due giorni fa, il CEO di Volkswagen Matthias Müller al Salone di Ginevra ha frenato sulla ipotesi di morte annunciata del diesel, aprendo scenari di sviluppo che presupporrebbero corposi investimenti. Naturalmente nessuno può aspettarsi che il Gruppo VW-Audi divulghi tutti i propri segreti industriali e i progetti su cui sta lavorando, ma di certo con gli e-fuel si potrebbe allungare la vita utile ad auto con motori endotermici e ritardarne la scomparsa, pur rispettando i rigorosi limiti alle emissioni nocive e con l’utilizzo di carburanti ecologici.
Insomma, in attesa dello sviluppo della mobilità elettrica, con gli e-carburanti Audi potrebbe riservare ai concorrenti uno spiazzante e-tesaluto…
(Credit Photo: Audi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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