Palermo soffocata dai rifiuti, il sindaco: “Chiedo scusa per la vergogna a cui siamo sottoposti”

Mentre il capoluogo siciliano soffoca tra i rifiuti, il Tribunale dichiara il fallimento dell’AMIA, l’azienda municipale che si occupa(va) della raccolta e dello smaltimento della spazzatura

Rifiuti a Palermo
Foto di Giuseppe Romano

Mentre in molte strade di Palermo i cumuli d’immondizia sono così consistenti che bloccano perfino l’accesso alle strade – ne abbiamo parlato qualche giorno fail tribunale del capoluogo siciliano ha dichiarato il fallimento dell’AMIA, l’azienda che si “occupa” della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.

Non si tratta affatto del classico fulmine a ciel sereno, ma di una drammatica conferma del tribunale fallimentare di Palermo di quanto aveva già decretato tre anni fa la Procura, dopo un commissariamento straordinario che, anziché trovare una soluzione al problema, ha peggiorato di gran lunga le cose.

Vista la situazione tragica e nauseabonda in cui versa Palermo, è importante sottolineare che gli effetti del fallimento dell’AMIA si concretizzeranno sabato 15 giugno, dopo la fine dell’esercizio provvisorio, necessario non solo per ripulire la città dalle tonnellate di rifiuti ancora non raccolte, ma anche per ridare dignità a una città alla ricerca (a volte rassegnata) di normalità.

Appresa la notizia, il sindaco Leoluca Orlando ha subito convocato una conferenza stampa, all’inizio della quale ha tenuto a precisare che «il fallimento dell’AMIA costituisce sicuramente un grande rammarico, pensando che quest’azienda dodici anni fa era un modello nel settore della raccolta dei rifiuti» mentre poi – ha sottinteso il primo cittadino – ha subìto un tracollo negli anni dell’amministrazione di Diego Cammarata, eletto due volte.

Orlando ha, poi, chiesto scusa ai palermitani «per la vergogna a cui siamo stati sottoposti da questa cattiva gestione».

Lo sviluppo odierno dell’annosa vicenda ha naturalmente suscitato varie reazioni, a cominciare da quella dell’ex pupillo e poi avversario Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Partito Democratico: «Il fallimento dell’Amia era previsto e prevedibile: la nuova amministrazione ha avuto tutto il tempo per prepararsi a questo momento e per evitare la situzione di emergenza nella quale, invece, la città è sprofondata».

«Adesso – ha aggiunto l’ex capogruppo al consiglio comunale del partito dell’attuale sindaco – le priorità sono due: tutelare i lavoratori e affrontare l’emergenza che a questo punto è diventata anche sanitaria. E dal momento che il sindaco è responsabile della salute pubblica in città, ci aspettiamo che non perda più tempo e si metta in atto ogni iniziativa necessaria a tutelare i palermitani».

Nonostante il fallimento, comunque, l’ufficio stampa del Comune di Palermo ha reso noto che i lavoratori dell’AMIA – nata nel 1985 – hanno proseguito il lavoro di recupero dell’arretrato, intervenendo con le ruspe in alcune zone della città, portando in discarica, solo nel turno antimeridiano, più di 4000 tonnellate di rifiuti.

Ma se la città, lentamente, tornerà alla normalità nel giro di due giorni, dal 15 giugno in poi il Comune di Palermo dovrà affrontare l’emergenza lavorativa degli oltre 2.400 dipendenti dell’Amia.

Insomma, sul fronte dei dipendenti pubblici, si prospetta un’altra estate caldissima per Leoluca Orlando.

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@waltergianno

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Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.

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