A Pantelleria riapre il Punto nascita: “perché solo ora?”
Dopo le polemiche e le proteste degli ultimi giorni, l’ASP di Trapani ha annunciato la riapertura del “punto nascita” di Pantelleria, ma solo per i parti senza alcun rischio fisiologico. I dubbi e gli interrogativi permangono. Anzi, aumentano.
«Si comunica che l’assessore per la Salute, Lucia Borsellino, in data 21.05.2013, a seguito delle opportune valutazioni di carattere tecnico-amministrativo da parte del Dipartimento di Pianificazione Strategica dell’Assessorato Regionale della Salute, ha disposto a questa Asp di dare seguito alla procedura di convocazione del personale necessario per garantire sull’Isola di Pantelleria il parto, in condizioni di sicurezza, per le gravidanze a basso rischio».
Così si è espressa oggi l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani per «rassicurare le donne di Pantelleria in procinto del termine di gravidanza», perché, come abbiamo scritto appena ieri,nell’isola pantesca venire al mondo è diventato impossibile, dopo la chiusura dei “punti nascita” nelle strutture con meno di 500 parti all’anno, a causa dello scellerato “decreto Balduzzi”, che non ha tenuto conto di considerazione realtà peculiari come le isole minori, soprattutto quelle assai distanti dalla terraferma, come è appunto Pantelleria (più vicina alla Tunisia che alla Sicilia, ndr).
Di conseguenza, in virtù della nota diffusa oggi, «la Direzione strategica dell’ASP di Trapani ha già disposto con propria nota del 22.05.2013 affinché la direzione sanitaria del presidio ospedaliero Bernardo Nagar di Pantelleria possa implementare le attività volte a garantire l’evento nascita in gravidanze a basso rischio sull’isola di Pantelleria». Per tutte le altre sarà necessario il trasferimento a Palermo o Trapani.
Morale della favola: lunedì 27 maggio ci sarà la riapertura del “punto nascita”, ma con le stesse caratteristiche di quello chiuso in precedenza.
Tutto bene che quel finisce bene? Macché. I dubbi restano. Innanzitutto, perché (ri)aprire il “punto nascita” solo a Pantelleria e non, ad esempio, anche a Lipari, dove le problematiche sono le stesse? A voler pensare male, si potrebbe riflettere sul fatto che l’isola pantesca è in piena campagna elettorale: il 9 e il 10 giugno, infatti, gli isolani andranno a votare per rinnovare il consiglio comunale e scegliere di conseguenza il nuovo sindaco. Tra l’altro, come ha affermato ieri a The Horsemoon Post, Monia Modica, ex coordinatrice per le isole minori e per gli arcipelaghi della Sicilia per “Il Megafono”, il tema dei “punti nascita” è affrontato da «parti politiche molto vicine al governatore, che solo ora sta parlando della necessità di riaprirli».
E ancora, in relazione agli sviluppi odierni, la stessa Monica Modica ha affermato di non capire perché in precedenza sia stato chiuso, annunciando altresì «un’azione legale di risarcimento delle donne costrette a partorire lontano dall’isola e che non presentavano situazioni di rischio, ossia quelle donne che avrebbero potuto partorire tranquillamente a Pantelleria», azione che sarà mirata a ristorare le persone coinvolte in questo disservizio pubblico sia in «termini di danni morali che materiali». La Modica si è chiesta se «in Sicilia per ottenere il riconoscimento dei propri diritti si debba per forza di cose fare schiamazzi, incatenarsi e protestare in modo plateale», peraltro ottenendo vittorie parziali e che non garantiscono il pari trattamento del cittadino.
Noi, da osservatori, riconosciamo che il governo regionale ha ereditato una situazione pesante nei conti e la spada di Damocle del “Decreto Balduzzi”, opera di un governo (Monti) che ha operato in modo cieco e irragionevole. Tuttavia molti segnali non fanno propendere a favore della Giunta Crocetta, attenta a rimpinguare certi capitoli di bilancio e non altri.
Forse è giunto davvero il momento di fare tabula rasa dei fraintendimenti, perché è difficile spiegare ai cittadini di Lipari perché i loro omologhi di Pantelleria possono usufruire di un servizio che a essi stessi è negato. Non vorremmo che avessero ragione i “malpensanti” e che a Pantelleria si riapra il “punto nascita” (con tutte le limitazioni che abbiamo descritto) solo per la concomitante scadenza elettorale. Sarebbe abuso della credulità dell’elettore pantesco, un atto a nostro modesto avviso intollerabile sotto ogni profilo.
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