L’ombra della mafia sul gas, sequestri per 48 milioni di euro

Operazione delle Fiamme Gialle di Palermo. Emersi i “soliti nomi”: Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, Matteo Messina Denaro e Vito Ciancimino.

Gas

48 milioni di euro. Questo il valore del patrimonio sequestrato dalla Guardia di Finanza ad un gruppo imprenditoriale che ha sostenuto l’infiltrazione di Cosa Nostra, negli anni 80 e 90, negli appalti per la metanizzazione in Sicilia.

Dalle indagini delle Fiamme Gialle, coordinata dalla Procura di Palermo, sono emersi, inoltre, i “soliti nomi”: Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, Matteo Messina Denaro e Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo, grazie a cui gli affari godevano del “giusto” mix di mafia e politica.

Nella nota della GDF si legge che “il gruppo imprenditoriale (di cui non si fa il nome, n.d.r.), che fa capo alla famiglia Brancato, si era sviluppato grazie all’appoggio dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, arrivando ad ottenere 72 concessioni per la metanizzazione di comuni in Sicilia e Abruzzo, i cui lavori sono stati poi affidati in subappalto ad imprese direttamente riconducibili alla mafia.

Le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia – fra cui Giovanni Brusca, Vincenzo Ferro, Antonino Giuffré – ed il contenuto di alcuni pizzini sequestrati nel tempo a boss mafiosi e l’esame di decine di contratti di appalto e sub appalto hanno permesso di ricostruire la storia economico- finanziaria del gruppo imprenditoriale.

Tra i beni in sequestro, in Sicilia e Sardegna, ci sono società immobiliari e di produzione di metalli preziosi, imprese agricole, attività commerciali di prodotti petroliferi, combustibili ed oggetti d’arte, appartamenti, uffici, locali affittati ad importanti aziende e catene commerciali – molti dei quali situati nel centro di Palermo – immobili di pregio, amplissimi locali commerciali, opifici industriali, autorimesse, magazzini e disponibilità bancarie”.

Inoltre, le indagini hanno appurato che nel 2004 è stata perfezionata l’operazione di cessione dell’interno pacchetto azionario e del patrimonio della società, per un corrispettivo di circa 115 milioni di euro. Capitale, poi, reinvestito nella costituzione di altre società, con sede anche nella provincia di Sassari.

Il provvedimento di sequestro, infine, è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo su proposta della Procura della Repubblica.

@waltergianno

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Walter Giannò

Blogger dal 2003, giornalista pubblicista, ha scritto su diverse piattaforme: Tiscali, Il Cannocchiale, Splinder, Blogger, Tumblr, WordPress, e chi più ne ha più ne metta. Ha coordinato (e avviato) urban blog e quotidiani online. Ha scritto due libri: un romanzo ed una raccolta di poesie. Ha condotto due trasmissioni televisive sul calcio ed ha curato la comunicazione sul web di un movimento politico di Palermo durante le elezioni amministrative del maggio 2012. Si occupa di politica regionale ed internet.