Iraq, l’aviazione ha colpito un convoglio del ‘califfo’. Incerta la sorte di al-Baghdadi

La notizia è stata divulgata dal ministero della Difesa di Baghdad e rilanciata dai media arabi e dalle agenzie di stampa. Al-Arabiya però ricorda che più volte è stata diffusa la notizia del ferimento del leader dell’ISIS e perfino della sua sostituzione

Baghdad – L’aviazione irachena ha colpito un convoglio del sedicente Stato islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS), che trasportava anche il leader jihadista Abu Bakr al-Baghdadi. L’attacco è avvenuto nella provincia occidentale di Anbar, vicino al confine siriano, questa mattina. La notizia è stata diffusa dal ministero della Difesa di Baghdad.

Tuttavia, non è chiaro il destino dell’autoproclamato ‘califfo’. “Le forze aeree irachene hanno bombardato il convoglio del terrorista Abu Bakr al-Baghdadi, mentre si stava dirigendo a Karabla per partecipare a un incontro con i comandanti di Daesh”, si legge nella dichiarazione, in cui si utilizza l’acronimo arabo dell’ISIS.

L’emittente emiratina al-Arabiya però ricorda che nei primi mesi del 2015, il Primo Ministro iracheno Haidar al-Abadi aveva dichiarato al quotidiano Al-Hayat che al-Baghdadi fosse stato ferito in un attacco aereo nel nord-ovest della città irachena di al-Qa’im, lungo il confine con la Siria durante una riunione di capi dell’ISIS. In quell’occasione, al-Abadi aveva affermato che il sedicente ‘califfo’ fosse sopravvissuto per “miracolo”.

Alla fine di aprile, media iracheni, citati dal ‘Jerusalem Post‘, avevano sostenuto che il leader dell’ISIS Abu Bakr al-Baghdadi, fosse stato dichiarato ‘clinicamente morto’ da medici israeliani sulle Alture del Golan. In quell’occasione, di fronte alla morte imminente di al-Baghdadi – incapace di riprendere il suo ruolo di comando – il suo posto sarebbe stato preso da Abdul Rahman al-Sheijlar, chiamato anche con il nome di battaglia di “Abu Ala al-Afri“. Al-Sheijlar però fu eliminato due settimane dopo da un raid americano nei pressi di Mosul (ne abbiamo parlato qui)

Ancora, nel novembre 2014, fonti locali avevano dichiarato ad al-Arabiya che il leader dell’ISIS fosse stato invece “gravemente ferito” nell’attacco aereo statunitense su al-Qa’im.

La provincia di Anbar è prevalentemente controllata dalle forze jihadiste dell’ISIS, che però stanno subendo gli attacchi aerei e missilistici russi negli utlimi giorni. Mosul, la seconda città irachena, è invece sotto il pieno controllo dei jihadisti, che perpetrano crimini di guerra e opprimono la popolazione non sunnita applicando la sharia in termini rigidi e criminali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se hai gradito questo articolo, clicca per favoreMi piacesulla pagina Facebook di The Horsemoon Post (raggiungibile qui), dove potrai commentare e suggerirci ulteriori approfondimenti. Puoi seguirci anche su Twitter (qui) Grazie.


Save the Children Italia Onlus