Rubriche | L'opinione di un Ignorante - L'opinione di Ignorante: è tempo di mettere i puntini sulle "i" (27.02.2012) | THE HORSEMOON POST -

Ah, che tragedia accorgersi che tutto quello che si sapeva erano sciocchezze! Che ricchezza scoprire di essere un emerito ignorante! Mi sembrava di aver sognato. Di colpo tutte le mie certezze si erano volatilizzate. Non sapevo come fosse successo né perché, ma era successo.

Non che mi fossi magicamente trasformato in una sorta di Smemorato di Collegno, ma in un lampo mi ero reso conto che tutto ciò che credevo di sapere e di conoscere era in effetti un'immensa prateria selvaggia da ricoltivare. Non ero cosciente del momento esatto in cui tutto questo era successo, sapevo solo che era successo e adesso c'erano un sacco di cose da rifare, da ricostruire; un sacco di domande cui dare una risposta, ma un solo dubbio: da dove cominciare?

Una delle cose più difficili, per molte persone, è chiedere aiuto. È difficile perché lo spettro del "ma figurati se non sono in grado di..." è sempre pronto a sferrare dolorose zampate come una fiera affamata che vuole a tutti i costi sopravvivere.

Rendersi conto dei propri limiti invece è difficile e addirittura quasi non umano. Siamo fatti così, noi umani, crediamo di sapere. Teniamo le nostre convinzioni ben chiuse nella nostra mente e ce le raccontiamo per convincerci che sono vere, corrette, perfette. Salvo poi trovarci con il sedere per terra a guardare i danni. L'ho fatto per anni e adesso che mi sono svegliato dall'unica certezza che avevo - quella di sapere - ancora ci casco.

Così, per avere più probabilità di raccattare buone risposte, ho accolto con gioia l'opportunità offertami dall'editore di questo giornale digitale di poter esporre dubbi in un luogo pubblico, formulare domande e abbozzare risposte. Hai visto mai che tra tante teste "La Risposta" si possa trovare?

In fondo la condizione di non sapere, la condizione di non conoscere (la condizione dell'ignorante, insomma) è la condizione più eccitante perché, se uno l'accetta, scatena la curiosità, anima la voglia di cercare, di capire. A differenza della certezza che, invece, è un po' come la bonaccia; e con la bonaccia non si naviga nemmeno con una buona vela.

Mi capita spesso, guardando le notizie flash di un telegiornale o leggendo qua e là le notizie d'agenzia, di pormi delle domande. Domande semplici, da ignorante. Dove può essere andato in vacanza il potere raziocinante del comandante di una nave, che scende dalla nave prima che siano scesi tutti gli altri? O forse la paura può vincere su tutto e anche un padre di famiglia diviene capace di strappare un salvagente a un ragazzino per potersi salvare, costi quel che costi?

Domande semplici anche quando gli argomenti sono meno "di nera" o si parla di soldi. Perché devo pagare io gli errori di una classe dirigente che per decenni si è fatta gli affari propri anziché i miei, compito per il quale avevo espresso la mia fiducia?

Il mio scopo, con queste poche righe piene di domande, è di cercare una sintesi, ché di analisi ne abbiamo letta abbastanza. L'analisi, se non è seguita da un'adeguata sintesi, genera solo confusione e ci lascia impotenti di fronte a fatti che paiono più grandi di noi, ma è solo apparenza.

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