Giuliano Gemma salutato con le note di “Ringo” composte da Ennio Morricone

Oltre 500 persone sono state accanto alla famiglia e agli amici, noti e non, nel dare l’addio al popolare attore nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli. La morte martedì scorso a seguito di un incidente stradale a Cerveteri. Le figlie: ”E’ stato un grande padre e lo sarà per sempre”. Don Walter nell’omelia: ”Tutti apprezzavamo la sua umanità, la sua generosità, la sua sensibilità speciale e disponibilità

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Roma – Oltre 500 persone, tra amici, giornalisti, attori, registi, politici, gente comune, hanno dato l’ultimo saluto a Giuliano Gemma, nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli a piazza del Popolo. Ad accompagnare sulle musiche di Morricone, Una pistola per Ringo, il feretro del popolare attore, scomparso martedì scorso in un incidente stradale, la seconda moglie Baba Richerme e le figlie Giuliana e Vera con i mariti.

«Mio padre è sempre stato un esempio e lo sarà per sempre. È stato un grande padre e lo sarà per tutta la vita», ha detto Giuliana Gemma ricordando, con la voce rotta dalle lacrime, il padre. La seconda moglie – la giornalista Baba Richerme – ha letto alcuni versi di una poesia scritta da Giuliano Gemma. La seconda figlia, Vera, attrice e scrittrice ha tracciato in sintesi un ritratto dell’attore scomparso assai significativo: «oggi papà sarebbe contento di vedere tanta gente, perché era uno di noi – ha detto – uno vero. Ci ha lasciato una lezione di professionalità, umiltà e coraggio».

La cerimonia è stata celebrata da don Walter, parroco di Santa Maria dei Miracoli, la chiesa degli Artisti, in piazza del Popolo. Nell’omelia don Walter ha ricordato l’attore come «un grande atleta, uno sportivo dal fisico prestante. Un ex vigile del fuoco, che ha sempre amato il grande cinema. Ma – ha proseguito – non voglio parlare della sua luminosa carriera. Ma del suo cuore. Giuliano era una persona semplice, generosa, elegante, non ha mai vissuto da star, nonostante i numerosi riconoscimenti internazionali. Non aveva capricci, voleva vivere una vita semplice, normale».

E ancora, il parroco della chiesa degli Artisti ha voluto ricordare quanto fosse «un uomo attento, semplice, disponibile e sensibile, credeva nell’esistenza di Dio, pur non essendo un praticante», riassumendone la figura di professionista impegnato e le numerose interpretazioni al cinema, soprattutto una delle ultime, nello sceneggiato tv dedicato a Papa Wojtyla. «Giuliano Gemma interpretava il ruolo del portavoce della stampa vaticana. Un ruolo drammatico. Per prepararsi aveva studiato, letto interviste, guardato in televisione numerosi servizi – ha detto don Walter, per proseguire che Gemma – amava anche Papa Francesco un richiamo, secondo lui per le nuove generazioni per una Chiesa più semplice. Tutti apprezzavamo la sua umanità, la sua generosità, la sua sensibilità speciale e disponibilità“, ha poi concluso.

Accanto al feretro, un picchetto dei Vigili del Fuoco ha reso onore all’attore scomparso per tutta la cerimonia. Una presenza che ha ricordato l’affetto che Gemma continuava ad avere per i “pompieri”, corpo in cui aveva svolto il servizio militare. Ai lati dell’altare campeggiano le corone di fiori, del Presidente della Repubblica, del Comune di Roma e la rappresentanza dell’Associazione nazionale degli atleti azzurri e olimpici d’Italia.

All’uscita il feretro è stato salutato dalle note di “Ringo”, composte da Ennio Morricone.

Numerose le attestazioni di partecipazione al cordoglio della famiglia, con molte corone di fiori, stendardi, tra i quali quello del Comitato olimpico nazionale italiano, rappresentanti dei Vigili del fuoco, nelle cui fila l’attore aveva militato da giovane, prima di intraprendere la sua carriera cinematografica.

Nino Benvenuti, indimenticato boxeur, legato a Giuliano Gemma da una lunga amicizia, ha ricordato l’amico con parole accorate: «Giuliano era una persona affettuosa, irreprensibile. Un fratello per me. Mai qualcuno dovrebbe lasciarci in questo modo». Bud Spencer, il grande Carlo Pedersoli amico e collega di lavoro di Gemma, con commozione ha dichiarato: «ancora neanche ci credo che sia successo davvero».

In chiesa tra i presenti Silvia D’Amico, l’ultima moglie di Roberto Rossellini, Giuliano Montaldo, Philippe Leroy, Franco Nero, Fabio Testi, Zeudi Araya, Sergio Valente, Laura Comi, Leopoldo Mastelloni, Fabrizio Frizzi, Ninetto Davoli. In rappresentanza del sindaco di Roma Ignazio Marino, l’assessore alla Cultura capitolina Flavia Barca, gli ex sindaci di Roma Walter Veltroni e Francesco Rutelli, l’ex assessore con delega allo Sport della Giunta Alemanno, Alessandro Cochi, Sebastiano Somma.

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