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F1, Gran Premio della Malesia
Gara influenzata dal meteo e spezzata in due
Alonso vince in Malesia
Perez secondo con la Sauber
McLaren e Red Bull in difficoltà, Räikkönen c'è!
Mercedes in crisi con le gomme, Toro Rosso sugli scudi con Vergne grazie a una indovinata strategia
(Versione politicamente corretta)
di Redazione
Articolo pubblicato il 25.03.2012 - h 18.00
Tag: F1, GP Malesia, Alonso, Massa, Ferrari, Domenicali, Perez, Koayashi, Sauber, Karthikeyan, Button, Hamilton, Vettel, Webber, Raikkonen, Grosjean
Fernando Alonso ha portato al successo la Ferrari F2012 nel Gran Premio della Malesia, sfruttando al meglio la bagarre creata dalle condizioni meteo. Alle spalle della Rossa di Maranello, uno straordinario Sergio Perez su Sauber (con motore Ferrari), grande protagonista della gara fino a due giri dalla fine, quando un errore in staccata lo ha privato delle consistenti possibilità di agganciare e superare il pilota di Oviedo, per regalare a se stesso la prima vittoria della carriera (e anche al team in quanto tale: in Canada 2009 Kubica aveva vinto con una BMW-
Sul terzo gradino del podio è salito Lewis Hamilton, con l'unica McLaren a punti. Quarto posto per Mark Webber, seguito da un concreto Kimi Räikkönen, autore anche del giro più veloce (il 53° in 1'40''722) a testimonianza della piena forma del pilota finlandese e dell'agio con cui è rientrato in F1.
Al sesto posto Bruno Senna, un risultato importante anche perché ottenuto con ben quattro soste ai box, ma con una progressione costante. Il pilota brasiliano ridimensiona in Malesia, anche sotto il profilo caratteriale e psicologico, il compagno di squadra Maldonado, che ha veleggiato costantemente nelle zone inferiori della classifica. Settimo e nono posto per le Sahara Force India di Paul di Resta e Nico Hulkemberg, malgrado i problemi di trazione denunciati nelle libere e durante le qualifiche. Punti preziosi per il team anglo-
A chiudere il gruppo dei piloti a punti, Michael Schumacher sull'unica Mercedes a punti. La monoposto di Ross Brawn consuma male le gomme, soprattutto le posteriori. Un risultato ben al di sotto delle aspettative della squadra.
Risultato negativo anche per Jenson Button, Sebastian Vettel e Felipe Massa, con i primi due a condividere un massimo comun denominatore: Narain Karthikeyan. Il pilota indiano è stata la variabile indipendente della gara e ha danneggiato i due piloti di McLaren e Red Bull con una condotta di gara disattenta e non realistica. Guidare una HRT è sicuramente stressante, perché le prestazioni cassano in partenza ogni benché minima prospettiva di competitività. Ma questo è il caso di scuola in cui andrebbero guardati gli specchietti con più attenzione. La penalizzazione di 20 secondi alla fine è meritata.
Qualche colpa anche per Button e Vettel, troppo fiduciosi nella preponderante potenza delle proprie monoposto. Ma il vincitore del GP d'Australia è stato correttissimo nel post gara, affibbiandosi tutta la responsabilità dell'incidente. Vettel, al contrario, non ha ammesso l'eccesso di fiducia nel superare il pilota della HRT.
Per Massa, al contrario, una gara da dimenticare. Nelle prime fasi il pilota brasiliano sembrava poter reggere il passo dei primi. Dopo il restart, con il progressivo asciugarsi della pista la monoposto del brasiliano ha perso via via competitività. Un fatto inspiegabile, sottolineato dallo stesso Massa nel dopogara.
In coda, Petrov (16°) ha sopravanzato il compagno di squadra Kovalainen (18°), partito ultimo. In mezzo la Marussia di Glock. Maldonado si è ritirato a due giri dal termine, con evidenti problemi al motore Renaulti, ma è stato classificato 19°, davanti a Pic, Karthikeyan e de la Rosa. Kobayashi si è ritirato per problemi ai freni a dieci giri dalla fine. Poca strada ha fatto Grosjean, partito a razzo e istallatosi al terzo posto dopo la seconda curva. Un contatto con Schumacher alla curva quattro e il testaconda in ripartenza hanno messo anticipatamente fine a tutti i sogni di gloria. Da moderare.
La settimana dopo Pasqua la F1 si ritrova in Cina, sul circuito di Shangai. Non c'è molto tempo, ma tutti avranno la possibilità di fare un quadro realistico della competitività e di porre rimedio. Alla Ferrari non si illudono del successo in Malesia, sanno che per dare competitività alla monoposto occorre duro lavoro. Non sempre il meteo potrà aiutare ad azzardare (e indovinare) gli assetti. Massa, ufficialmente sostenuto da Domenicali, sa di essere un sorvegliato speciale. In casa Ferrari c' un … Perez pronto a sostituirlo. Come molti, nella stampa italiana, richiedono da tempo.
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